Il libro che sto leggendo...

[feelglass]

Io sto finendo di leggere un libro veramente allegro, gioioso e pieno di vita, che consiglio a tutti: Melancolia della resistenza di László Krasznahorkai.

Eccovi la sinossi:
“In città è arrivato il circo. Nulla di strano, se non fosse che il circo ospita una balena imbalsamata, la più grande del mondo, e che la città è sperduta nella campagna ungherese, un non luogo dominato da incertezza e declino. Tutti sono in attesa che accada qualcosa e sarà proprio il circo a far esplodere il cambiamento. Tra i tanti personaggi che popolano questo sorprendente romanzo sociale spiccano Eszter, che spera nel caos e nell'anarchia per accrescere il suo potere, e Valuska, postino e sognatore, che trascorre le sue giornate cercando la purezza nel mondo. Un romanzo sulle possibilità della rivoluzione che scorre nella prosa bruciante e visionaria di László Krasznahorkai.”

A parte gli scherzi, mi sta piacendo molto, forse me lo aspettavo più dalle parti di Mircea Cartarescu o Antoine Volodine.

 

[Triade]

Io ho lasciato Sleeping Beauties per incominciare Teddy, i disegni sono un ottimo mezzo per immergerti nella lettura.

 

[pennuto77]

Vado avanti tra un blocco del lettore e un altro, ultimamente mi sono letto due bei libri che mi sono stati regalati.
Il primo è stato Piranesi, molto spiazzante all'inizio per l'atmosfera quasi aliena in cui ci si trova. Per mia fortuna mi piace esser catapultato in situazioni di cui si sa poco o nulla, mi sono goduto molto le suggestioni pagina dopo pagina. Lettura rapidissima!
Il secondo è stato Kafka sulla spiaggia, di Murakami. Penso sia il primo libro che abbia mai letto di un autore giapponese, e va sicuramente letto con una certa impostazione mentale. Man mano che leggevo ho smesso di pensare alla storia in sé e a cercarne il senso, mi sono fermato a osservare lo spaccato di vita presentato, a respirare questi personaggi ed eventi più o meno ancorati alla realtà che conosciamo. È stata una bella esperienza, ho trovato all'interno vari spunti di riflessione che esulavano dalla storia in sé e che, invece, ho applicato a me e a quanto vivo e sento. Ogni tanto ho avuto la sensazione che ci fosse un po' di autocompiacimento dell'autore in certi passaggi, ma probabilmente fa parte del suo stile.

Adesso è probabilmente ora di finire La collina dei conigli, ormai stanno fermi vicino a quel fiume da mesi. Poi toccherà a Sandman, poi...

Incredibile, io anche ho appena finito di leggere Piranesi. Libro leggero e interessante ma non mi ha fatto impazzire.
Ora sto leggendo Elantris, fantasy che per ora promette benissimo e che mi è stato caldeggiato da mio fratello.

 

[arwen67]

Incredibile, io anche ho appena finito di leggere Piranesi. Libro leggero e interessante ma non mi ha fatto impazzire.
Ora sto leggendo Elantris, fantasy che per ora promette benissimo e che mi è stato caldeggiato da mio fratello.

e ha caldeggiato a giusta ragione. Continua anche con glil altri libri di Sanderson, che sono tutti belli !!

 

[arwen67]

Al momento sto appunto leggendo il secondo volume di Mistborn, dell'appena citato Brandon Sanderson, superbo autore fantasy
Ritratti in jazz di Haruki Murakami, altro autore che adoro
La casa sul mare celeste di T.J.Klune, una piacevole favola, finora
A cena con l'assassino di Alexandra Benedict, che mi aveva ispirato un sacco, ma si sta rivelando una ciofeca inimmaginabile
La scuola cattolica di Edoardo Albinati, che ascolto in auto nel tragitto casa lavoro

 

[SGart68]

Clive Cussler con Isaac Bell,...
Finito "il contrabbandiere", ora inizio "il cecchino"

 

[gaborambo]

 

[tyler1988]

In altra discussione si parlava con @Elijah e @odlos di cibo, del rapporto dell'uomo col cibo e di come questo è cambiato nel tempo, e del cibo legato alla decarbonizzazione.

Tempo fa ho avuto il piacere di leggere "possiamo salvare il mondo prima di cena" di Jonathan Safran Foer.

In realtà l'ho letto per la prima metà e ascoltato per la seconda, sia perché su Audible il lettore è molto evocativo, sia per liberare lo slot "tempo di lettura" per altro.

È passato un po di tempo, sia dalla scrittura che dalla lettura, quindi non ho un ricordo estremamente lucido e un po di cose potrebbero essere cambiate.
Io in primis, ma anche il modo di vedere certi temi (non so, ad esempio gli allevamenti intensivi o l'agricoltura biologialca, non so).

Ad ogni modo mi sento di consigliarlo ugualmente per più motivi.
Fino a metà libro non si parla né di clima di disastri ecologici..
Il racconto è incentrato sull'uomo, sui desideri, sulle debolezze, sulle abitudini culturali, la scrittura è leggera, ironica, ed è davvero piena zeppa di aneddoti spendibili e lavoro, tra amici, con gli studenti..

Solo proprio alla fine diventa un po serioso perché prende come riferimento un conosciuto studio FAO che riporta numeri eccessivi, ma si parla credo dell'ultimo capitolo.

Insomma, il mio ricordo è che il libro meritasse davvero la lettura.
È scorrevole e coinvolgente, indipendentemente dal fatto che interessi o meno l'argomento principale.
Se potete cercate davvero di dargli una possibilità.
Io se dovessi scegliere probabilmente preferirei l'audio libro.

Io e mia moglie avevamo anche adattato non poco il nostro stile di vita all'epoca.. Poi è arrivata mia figlia e tutto è andato a rotoli

 

[odlos]

In altra discussione si parlava con @Elijah e @odlos di cibo, del rapporto dell'uomo col cibo e di come questo è cambiato nel tempo, e del cibo legato alla decarbonizzazione.

Tempo fa ho avuto il piacere di leggere "possiamo salvare il mondo prima di cena" di Jonathan Safran Foer.

In realtà l'ho letto per la prima metà e ascoltato per la seconda, sia perché su Audible il lettore è molto evocativo, sia per liberare lo slot "tempo di lettura" per altro.

È passato un po di tempo, sia dalla scrittura che dalla lettura, quindi non ho un ricordo estremamente lucido e un po di cose potrebbero essere cambiate.
Io in primis, ma anche il modo di vedere certi temi (non so, ad esempio gli allevamenti intensivi o l'agricoltura biologialca, non so).

Ad ogni modo mi sento di consigliarlo ugualmente per più motivi.
Fino a metà libro non si parla né di clima di disastri ecologici..
Il racconto è incentrato sull'uomo, sui desideri, sulle debolezze, sulle abitudini culturali, la scrittura è leggera, ironica, ed è davvero piena zeppa di aneddoti spendibili e lavoro, tra amici, con gli studenti..

Solo proprio alla fine diventa un po serioso perché prende come riferimento un conosciuto studio FAO che riporta numeri eccessivi, ma si parla credo dell'ultimo capitolo.

Insomma, il mio ricordo è che il libro meritasse davvero la lettura.
È scorrevole e coinvolgente, indipendentemente dal fatto che interessi o meno l'argomento principale.
Se potete cercate davvero di dargli una possibilità.
Io se dovessi scegliere probabilmente preferirei l'audio libro.

Io e mia moglie avevamo anche adattato non poco il nostro stile di vita all'epoca.. Poi è arrivata mia figlia e tutto è andato a rotoli

Grazie per il suggerimento, se capita...

 

[tyler1988]

In altra discussione si parlava con @Elijah e @odlos di cibo, del rapporto dell'uomo col cibo e di come questo è cambiato nel tempo, e del cibo legato alla decarbonizzazione.

Dato che finalmente sono riuscito a mettermi in pari con i video suggeriti e in attesa dell'uscita del quinto dedicato all'estinzione, aggiungo all'elenco "la sesta estinzione" della Kolbert (Pulitzer 2015) e la "malinconia del mammut" di Massimo Sandal.
Il primo è più specifico, parla di alcune delle estinzioni di massa esistite e arriva a quella in corso.
Il secondo tratta argomenti simili, a memoria parlando di qualche estinzione non tarattata nel primo libro suggerito, ma poi devia e parla anche di altro. Io l'ho trovato più leggibile per come è scritto.

 

[feelglass]

Dato che finalmente sono riuscito a mettermi in pari con i video suggeriti e in attesa dell'uscita del quinto dedicato all'estinzione, aggiungo all'elenco "la sesta estinzione" della Kolbert (Pulitzer 2015) e la "malinconia del mammut" di Massimo Sandal.
Il primo è più specifico, parla di alcune delle estinzioni di massa esistite e arriva a quella in corso.
Il secondo tratta argomenti simili, a memoria parlando di qualche estinzione non tarattata nel primo libro suggerito, ma poi devia e parla anche di altro. Io l'ho trovato più leggibile per come è scritto.

Anche io ho apprezzato molto il libro di Sandal.
Al momento sto leggendo una raccolta di brevi saggi sul mio felicione preferito:

 

[Fedellow]

Dopo aver finito La collina dei Conigli (grazie Magio!) in colpevolissimo super ritardo, con uno stop di mesi dopo la fuga da Efrafa (scusa Magio!), sono attualmente impegnato su tre fronti.

Fronte Bagno


C'è poco da aggiungere rispetto a quello che dice la copertina, fa il suo dovere. Simpatico! Finito questo ne ho già pronto un altro che ha la stessa finalità già dal titolo, sono andati forte come regali di Natale.

Fronte Relax


Un gradito regalo, vediamo sto Arturo Bandini che fine farà, per ora mi sembra un gran bietolino. Sto iniziando ad abituarmi allo stile di scrittura, è servita qualche pagina.

Fronte Educativo


Ho letto l'introduzione e poco più e già sto ridendo come uno scemo, è ovviamente un testo umoristico.
"Si pensi ai dibattiti sulla legge elettorale, sul buco nell'ozono, sulla vita da pendolare, sui problemi pensionistici, sull'uso della espressione <<piuttosto che>> in funzione disgiuntiva, sulla difficoltà a reperire sul mercato cibi conditi con olio di palma. Questi e moltissimi altri esempi possono annoverarsi tra le cause di bestemmia più comuni degli ultimi anni nelle nuove e vecchie generazioni.”

 

[Elijah]

In altra discussione si parlava con @Elijah e @odlos di cibo, del rapporto dell'uomo col cibo e di come questo è cambiato nel tempo, e del cibo legato alla decarbonizzazione.

Tempo fa ho avuto il piacere di leggere "possiamo salvare il mondo prima di cena" di Jonathan Safran Foer.

In realtà l'ho letto per la prima metà e ascoltato per la seconda, sia perché su Audible il lettore è molto evocativo, sia per liberare lo slot "tempo di lettura" per altro.

È passato un po di tempo, sia dalla scrittura che dalla lettura, quindi non ho un ricordo estremamente lucido e un po di cose potrebbero essere cambiate.
Io in primis, ma anche il modo di vedere certi temi (non so, ad esempio gli allevamenti intensivi o l'agricoltura biologialca, non so).

Ad ogni modo mi sento di consigliarlo ugualmente per più motivi.
Fino a metà libro non si parla né di clima di disastri ecologici..
Il racconto è incentrato sull'uomo, sui desideri, sulle debolezze, sulle abitudini culturali, la scrittura è leggera, ironica, ed è davvero piena zeppa di aneddoti spendibili e lavoro, tra amici, con gli studenti..

Solo proprio alla fine diventa un po serioso perché prende come riferimento un conosciuto studio FAO che riporta numeri eccessivi, ma si parla credo dell'ultimo capitolo.

Insomma, il mio ricordo è che il libro meritasse davvero la lettura.
È scorrevole e coinvolgente, indipendentemente dal fatto che interessi o meno l'argomento principale.
Se potete cercate davvero di dargli una possibilità.
Io se dovessi scegliere probabilmente preferirei l'audio libro.

Io e mia moglie avevamo anche adattato non poco il nostro stile di vita all'epoca.. Poi è arrivata mia figlia e tutto è andato a rotoli

Letto! Possiamo salvare il mondo, prima di cena di Foer. O meglio, ascoltato su Audible.

In effetti il fatto che nelle prime 70 pagine parli di altro, mi ha lasciato un po' spiazzato. Libro in grado di coinvolgere e fare riflettere su una delle sfide più importanti che l'umanità dovrà, anzi deve affrontare in questi decenni: la crisi climatica.

Ciò che personalmente faccio fatica a comprendere, è la difficoltà a cambiare dieta alimentare. Sarà che da noi con la dieta mediterranea, mangiamo già di nostro meno carne in media rispetto agli americani (il libro è scritto in quel contesto).
Fare il vegetariano della domenica non mi sembra un'impresa ardua (= limitarsi a mangiare carne due volte a settimana).

Ora non mi dispiacerebbe approfondire un po' l'autore Vaclav Smil. Parliamo sempre di saggi.

 

[glitcher]

settimana scorsa: tullio avoledo - nero come la notte, un noir/giallo bello cupo con un antieroe terribile...caruccio, senza urlare al miracolo; il ladro di anime di sebastian fitzek, thriller ambientato in un ospedale psichiatrico, così, così...i nomi epiceni di amelie nothomb di cui sto leggendo TUTTO e continua a piacermi fuori misura. adesso ho cominciato il libro delle sorelle, sempre suo e ultimo uscito, e uno meno conosciuto della sapienza, l'università di rebibbia. e per finire racconti random di agota kristof e james ballard....
leggo molto, almeno due libri a settimana ....lo faccio anche per lavoro eh...

 

[tyler1988]

Letto! Possiamo salvare il mondo, prima di cena di Foer. O meglio, ascoltato su Audible.

In effetti il fatto che nelle prime 70 pagine parli di altro, mi ha lasciato un po' spiazzato. Libro in grado di coinvolgere e fare riflettere su una delle sfide più importanti che l'umanità dovrà, anzi deve affrontare in questi decenni: la crisi climatica.

Ciò che personalmente faccio fatica a comprendere, è la difficoltà a cambiare dieta alimentare. Sarà che da noi con la dieta mediterranea, mangiamo già di nostro meno carne in media rispetto agli americani (il libro è scritto in quel contesto).
Fare il vegetariano della domenica non mi sembra un'impresa ardua (= limitarsi a mangiare carne due volte a settimana).

Ora non mi dispiacerebbe approfondire un po' l'autore Vaclav Smil. Parliamo sempre di saggi.

Oh che bella notizia, inaspettata..
Qualcuno ogni tanto mi ascolta

Sono contento che tu lo abbia ascoltato e non letto e sono contento che ti sia piaciuto.
Non è per niente facile trovare qualcuno che sia in grado di parlare di certi temi rendendoli appassionanti senza sminuire né l'importanza né l'urgenza.

Questo parla prevalentemente di alimentazione.
Francamente non ne ho altri da consigliare che abbiano questo taglio così user friendly..
Pero se interessa una macro panoramica sui global warming ai tempi rimasi stupito da "clima" di Bill Gates.
Decisamente più freddo, metodo analitico, snocciola numeri come se fossero patatine.
Sarebbe da leggere appiccicandoci un pacchetto intero di postit (oppure come ho fatto io, usare i marker dell'e-reader.. Ma per giove, non cancellate i metadati appena finito di leggerlo )
Anche lui inserisce 2 o 3 aneddoti raccontati molto bene.
Ricordo ad esempio che parla di Norman Borlaug, giusto per restare in tema agricoltura.

Ho trovato molto interessante e simile nell'approccio anche "l'avvocato dell'atomo" di Luca Romano.
Da leggere con le pinze, non perché racconti palle eh, anzi, ma ovviamente parla solo di quel tema e se non si ha altre letture alle spalle potrebbe spiazzare un po o risultare di parete.
Ancora più tecnico, ancora numeri.
Ho apprezzato davvero molto la capacità di confrontare i dati, considerando il contesto nel suo insieme.
Che invidia

Edit:
Non so perché non mi è venuto in mente..
Il destino del cibo, di Agnese Codignola.
Io sono un cretino e non ho finito di leggerlo.. La prima metà però è stata interessante.
Parla di carne coltivata e alternative alimentari.
Tutto un'altro livello rispetto a qual si voglia video di YouTube, ma ormai tutti parlano di tutto.

E si, io condivido la tua difficoltà a comprendere il perché le persone non accettano a prescindere l'invito a cambiare dieta.. Non ci provano nemmeno, non si informano, boh.
Capisco però che esistono delle difficoltà "più o meno oggettive", nel senso che io e mia moglie avevamo modificato di tanto la nostra alimentazione, ci stavamo avvicinando a un interessante punto di equilibrio.
Però con l'arrivo di mia figlia, sommersi tra lavoro e impegni, abbiamo perso il tempo e le forze e siamo tornati quasi al punto di partenza
Non che prima mangiavamo tanta carne eh, pero eravamo arrivati a 2 volte al mese, ecco

 

[odlos]

Ultimamente ho letto cose non sempre validissime, da quando ho ultimato la World Library purtroppo mi capita un po' più spesso d'incappare in libri non memorabili.

In questo scorcio di 2023 ho letto:

- L.A. Confidential di Ellroy, piacevole la trama e l'intreccio, così come la creazione di una storia densissima di personaggi, però il linguaggio è quello che è (poco ricercato e strutturato su continui discorsi diretti) e per questo non mi ha conquistato. Di sicuro si tratta di un buon noir, ma difficilmente affronterò tanto presto libri simili.

- La Vedova di Saramago, autore che adoro, ma qua al contrario c'è molta forma e poco contenuto, o meglio, il contenuto non mi entusiasma perché manca di quel pizzico di follia che invece mi ha conquistato altrove (L'uomo duplicato, Cecità, Storia dell'assedio di Lisbona).

- L'incantatrice di Firenze di Rushdie, qui di sana pazzia letteraria se ne trova parecchia, sì, il realismo magico è il mio genere prediletto.

- L'avventurosa storia dell'uzbeko muto di Sepulveda, a dire la verità non sapevo fosse una collezione di racconti, altrimenti non l'avrei preso in prestito. Già che c'ero l'ho letto, alcuni di queste storie sono carine, ma onestamente ne avrei fatto anche a meno.

- Nathan il saggio di Lessing, un gran bel classico sulla tolleranza religiosa, questo libro mi guardava dagli scaffali da anni e non mi ero mai degnato di prenderlo con me.

- Maigret è prudente, Simenon è noiosetto, almeno questa volta e sia chiaro non mi è dispiaciuto, non quanto il successivo: Neve Sporca. Quest'ultimo l'avevo preso solo perché avevo letto in quarta di copertina che si trattava del racconto più dostoevskiano di Simenon... anche no, I Fantasmi del Cappellaio ricordano maggiormente il grandissimo autore russo - almeno nell'impostazione, non nella forma -.

- Memorie di Sanson di Balzac, la biografia non ufficiale del Boia di Luigi XVI e poi della Rivoluzione. Si tratta delle memorie di un onesto lavoratore, discrimanto per il suo mestiere, che tra l'altro a quei tempi in Francia si tramandava di generazione in generazione. La scusa è buona per evidenziare l'inumanità della pena di morte e delle torture.
In ogni caso, sarà una lettura interessante, ma le sue finalità sono meglio espletate da L'ultimo giorno di un condannato a morte di Hugo, uscito solo un anno prima (nel 1829).

- Il Canto di Salomone della Morrison, sto leggendolo ora e non ho niente da ridire, Amatissima rimane uno dei miei libri preferiti ma anche questo promette bene. I temi raziali da una parte, la forza lirica della scrittura di questa autrice afroamericana dall'altra, ecco una ricetta per dei libri memorabili (ah, per fortuna esistono libri del genere, devo fare più attenzione per andare a scovarli).

 

[Elijah]

In questo periodo ho letto qualche libro che rientra nella categoria self-help (quindi sempre non-fiction):

- Mark Manson, La sottile arte di fare quello che ca**o ti pare

Lo stile di Mark Manson mi fa morire, come pure il suo linguaggio scurrile. Alla base del suo pensiero ci vedo parecchio le idee della filosofia buddista (la vita è sofferenza), riproposte in chiave moderna. Interessanti i riferimenti ai sopravvissuti dell'Olocausto che, riguardando indietro quanto vissuto, non per forza consideravano quanto successo un male assoluto, ma più qualcosa che gli aveva permesso di vivere in seguito appieno la loro vita.

- Singer A. Micheal, Un'anima sconfinata. Un viaggio oltre te stesso

Libro che affronta di petto i pensieri che abbiamo nella testa e che ci fa capire come quei pensieri possono essere spesso negativi e danneggiarci. Ma noi non siamo quei pensieri e possiamo imparare a gestirli in modo adeguato. Come? Leggendo il libro... Un viaggio stimolante, quello che offre l'autore, per capire meglio chi siamo e come funzioniamo. Testo diverso dal solito (almeno per me).

- Giorgio Nardone, La nobile arte della persuasione

Ogni tot anni non mi dispiace riaprire un libro che affronta la tematica della persuasione (parliamoci chiaro, spesso io nel forum non ho vero interesse nel continuare le discussioni, perché far cambiare idea a qualcuno è difficile, quindi una volta esposto il mio pensiero, chiudo lì la faccenda). Nardone offre una lettura leggera con vari riferimenti e aneddoti storici curiosi e appassionanti.

 

[Nymraen]

Beh, io sto andando di fantasy al momento:

 

[Elijah]

Ho finito la breve raccolta dei discorsi effettuati da Greta Thunberg in questi anni, per capire meglio questa icona della lotta ai cambiamenti climatici:

Greta Thunberg, Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza, Mondadori

Si tratta di discorsi che letti tutti d'un fiato ripetono spesso lo stesso concetto, tra cui quello de "La nostra casa è in fiamme". Ciò che mi è mancato è una proposta concreta su ciò che si potrebbe fare, ognuno nel suo piccolo. Ok, dobbiamo ridurre i gas serra, ok, i leader mondiali hanno le loro responsabilità, ok, non abbiamo più tanto tempo a disposizione. Ma poi?
In tal senso Jonathan Safran Foer ha più che ragione quando nel suo libro "Possiamo salvare il mondo prima di cena" fa presente che dopo i documentari sul cambiamento climatico di Al Gore (Una scomoda verità), come anche i discorsi di Greta Thunberg (aggiungo io), uno ha voglia di cambiare il mondo, ma non sapendo bene cosa poter fare, alla fine riprende a vivere come sempre.
E a differenza loro Foer si sforza di proporre qualcosa di concreto, facendo ben presente che cambiare stile di vita è difficile.

"Le quattro cose di maggiore impatto che un individuo può fare per contrastare il mutamento climatico sono: avere un’alimentazione a base vegetale, evitare di viaggiare in aereo, vivere senza macchina e fare meno figli"
(Foer, Possiamo salvare il mondo prima di cena, p. 111)

 

[mistake89]

Ho finito la breve raccolta dei discorsi effettuati da Greta Thunberg in questi anni, per capire meglio questa icona della lotta ai cambiamenti climatici:

Greta Thunberg, Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza, Mondadori

Si tratta di discorsi che letti tutti d'un fiato ripetono spesso lo stesso concetto, tra cui quello de "La nostra casa è in fiamme". Ciò che mi è mancato è una proposta concreta su ciò che si potrebbe fare, ognuno nel suo piccolo. Ok, dobbiamo ridurre i gas serra, ok, i leader mondiali hanno le loro responsabilità, ok, non abbiamo più tanto tempo a disposizione. Ma poi?
In tal senso Jonathan Safran Foer ha più che ragione quando nel suo libro "Possiamo salvare il mondo prima di cena" fa presente che dopo i documentari sul cambiamento climatico di Al Gore (Una scomoda verità), come anche i discorsi di Greta Thunberg (aggiungo io), uno ha voglia di cambiare il mondo, ma non sapendo bene cosa poter fare, alla fine riprende a vivere come sempre.
E a differenza loro Foer si sforza di proporre qualcosa di concreto, facendo ben presente che cambiare stile di vita è difficile.

"Le quattro cose di maggiore impatto che un individuo può fare per contrastare il mutamento climatico sono: avere un’alimentazione a base vegetale, evitare di viaggiare in aereo, vivere senza macchina e fare meno figli"
(Foer, Possiamo salvare il mondo prima di cena, p. 111)

Probabilmente perché le azioni dei singoli hanno un impatto talmente infinitesimale da essere nullo, anche se fossimo tutti a farlo.
La ripercussione sul sistema (di produzione e consumo) avrebbe sì impatto, ma probabilmente con una latenza tale che gli effetti del cambiamento sarebbero pachidemici.
Per questo serve la politica, nella sua più alta e nobile accezione. Sarebbe servita la politica.


D'altra parte il problema è talmente complesso, che dubito che un singolo possa elaborare soluzioni realmente efficaci. (Quelle di Fort citate, ad esempio, son proprio da mulino bianco)

O forse, ci siamo compromessi troppo e ormai non c'è più nulla da fare per noi e siamo destinati all'estinzione per aver modificato in maniera irreversibile il nostro ecosistema - chissà se esiste un'altra razza vivente che abbia deliberatamente estinto se stessa.

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