Generale Il futuro delle fiere

Danebed

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danebed
Leggendo un po' di report dall'ultima Play mi sono reso conto di un punto abbastanza comune: gran pochi ci hanno acquistato le novità. Mentre molti acquisti sono stati giochi trovati in sconto ai vari outlet. In effetti non è difficile realizzare che oggi andare alle fiere per fare acquisti non ha economicamente molto senso: oltre al viaggio e al biglietto di ingresso ci si trova anche a pagare i titoli a prezzo pieno. D'altra parte ormai attraverso i negozi online si può avere praticamente qualsiasi gioco al 15-20% di sconto, basta saper aspettare la successiva ondata di sconti o usufruire delle varie offerte promozionali. In più negli ultimi anni la disponibilità nei negozi online è praticamente esplosa e giochi di nicchia che a suo tempo erano reperibili praticamente solo agli stand dell'editore oggi sono recuperabili con facilità. Infatti non è raro trovare chi prova in fiera, e poi acquista scontato dal negozio online di fiducia (tipo come è purtroppo uso con scarpe e vestiti).

Tralasciando per un attimo l'eccezionalità del periodo che stiamo vivendo inizio lo stesso a chiedermi come evolverà il settore fieristico dei GdT; presumibilmente il livello di acquisti dei partecipanti calerà, allora che convenienza economica ci sarà per gli editori? In senso lato un giocatore che prova e acquista sebbene da uno store a prezzo scontato è pur sempre una vendita in più, ma è evidente che il guadagno non sia come la vendita diretta in fiera.

D'altra parte il canale della fiera ha ancora delle caratteristiche di valore che i tempi moderni non hanno soppiantato: la possibilità di provare le nuove uscite senza doverle acquistare e le vendite di gadget e promo.

Detto questo, ho la sensazione che nel corso dei prossimi anni potremo vedere un po' di cambiamenti nel sistema delle fiere, che potrebbero puntare meno sulla vendita diretta da parte gli editori e più su tutto quello a cui con internet non possiamo accedere facilmente. Voi che ne pensate?
 

diesel

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Io ti dico solo che le foto dei bottini sui miei social quest'anno sono state piú povere del solito, anche qualitativamente
 

Gisli

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Concordo con te. Io quest'anno non ho preso alcunché. Negli ultimi anni è inoltre aumentato il fenomeno kickstarter per cui molti non aspettano il retail. Sugli sconti in fiera non commento, penso che gli editori puntino al casual gamer che va a Modena e prende il gioco che ha provato. Però quest'anno è stato veramente eccezionale, per chi segue il mondo ludico, negli stand c'erano tanti giochi già presentati allo spiel Digital dello scorso anno (ad es. Il bel Ensemble) la grande attesa era Descent che è arrivato negli storie ed in fiera lo stesso giorno e che andava provato per capire l'impatto dell'app

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paperoga

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paperoga
Infatti non è raro trovare chi prova in fiera, e poi acquista scontato dal negozio online di fiducia (tipo come è purtroppo uso con scarpe e vestiti).
Non è la stessa cosa con scarpe e vestiti danneggi il negozio fisico creandogli grossi problemi di sopravvivenza, mentre provando un gioco da un editore in fiera per poi comprarlo online danneggia l'editore solo in minima parte.

allora che convenienza economica ci sarà per gli editori? In senso lato un giocatore che prova e acquista sebbene da uno store a prezzo scontato è pur sempre una vendita in più, ma è evidente che il guadagno non sia come la vendita diretta in fiera.
La fiera non è mai stata una fonte di guadagno per gli editori, credo che i costi siano ben più alti dei ricavi, ma penso che la possibilità di fare provare un prodotto e di innescare pubblicità e passaparola risulti ancora un plus
 
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Onnisciente
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Tralasciando per un attimo l'eccezionalità del periodo che stiamo vivendo inizio lo stesso a chiedermi come evolverà il settore fieristico dei GdT; presumibilmente il livello di acquisti dei partecipanti calerà, allora che convenienza economica ci sarà per gli editori? In senso lato un giocatore che prova e acquista sebbene da uno store a prezzo scontato è pur sempre una vendita in più, ma è evidente che il guadagno non sia come la vendita diretta in fiera.

D'altra parte il canale della fiera ha ancora delle caratteristiche di valore che i tempi moderni non hanno soppiantato: la possibilità di provare le nuove uscite senza doverle acquistare e le vendite di gadget e promo.

Secondo me, l'evento fieristico resta per l'editore un fattore di visibilità, nel senso che in una fiera di settore non può non esserci "l'addetto ai lavori" che porta in anteprima i suoi giochi in catalogo, come dici tu da la possibilità ai giocatori di provare anche un gioco che magari quest'ultimo comprerà poi presso uno store online. E' un ritorno, un investimento che si vedrà poi sulle vendite future (negozi fisici e online), mentre le vendite durante l'evento sono marginali per loro, non credo che sia il loro principale intento in una fiera, piuttosto è maggiore il discorso promozionale, di dare visibilità ai loro prodotti di punta.
 

Albresk

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A mio avviso sarebbe appunto auspicabile un cambio di paradigma. Mi piacerebbe vedere la fiera come un punto di incontro, spostando il focus non tanto sulle vendite, i bottini, le offertissime, gli affaroni, etc, ma sul mondo del gioco in senso più ampio.

Più concretamente, potrei pensare a una spinta maggiore su queste direzioni (my 2 cents) :

- EVENTI IN FIERA
Darei maggiore risalto agli eventi in fiera. C’è un torneo di Klask/Terraforming Mars/etc.? Bene, la finale DEVE essere un evento aperto a tutti e annunciata. C’è la consegna di un premio? Bene, allora DEVE essere noto a ogni visitatore che nel luogo X all’ora X ci sarà la cerimonia di premiazione. Gli eventi ci sono, ma la comunicazione potrebbe essere più efficace, creare più hype e coinvolgimento.

- AUTORI/TRADUTTORI/ILLUSTRATORI
Non dico di trovarmi Stegmaier in cassa, ma magari potrebbe essere piacevole fare due parole con il designer, il traduttore, l’illustratore di un dato gioco proprio mentre lo si intavola (o lo si acquista).

- OSPITI “ESTERNI”
Ok, ben vengano gli youtubers e i divulgatori del nostro mondo ludico. Ma se volessimo ampliare il panorama del GdT a personalità provenienti da altri campi? Penso per esempio all’interesse che potrebbe portare un volto noto esterno al nostro mondo, che ovviamente abbia un interesse per i GdT. Daniele Bossari ha già dato prova di saper ruolare, magari invitarlo per fare due parole in fiera sui GdR?
Io vedrei bene un Alessandro Cattelan fare due chiacchiere sui GdT insieme a Sgananzium, o un Valerio Lundini giocarsela coi GiocaGiullari a Wavelength, etc. [Ok, qui ci potrebbero essere questioni di cachet e disponibilità, ma il succo del discorso non cambia]

- TAVOLE ROTONDE/CONFERENZE
Ci sono tante, ma tante tematiche da esplorare e da analizzare. Un piccolo palco, ospiti competenti, sedie per chiunque voglia sedersi e ascoltare. Non parlo di una lectio magistralis da tre ore, ma di brevi conferenze (45 min + Q&A finale?) sui diversi temi attuali che riguardano il mondo dei GdT. Arricchire e ampliare il programma di questi incontri potrebbe secondo me fare la differenza.


[Per lavoro partecipo come produttore/espositore a diverse fiere in ambito metalmeccanico. Sono anni che non puntiamo più a vendere allo stand, ormai lo “sconto fiera” è un retaggio del passato – almeno, è così per noi. L’obiettivo è mostrare le novità, rispondere a eventuali quesiti tecnici, parlare con clienti storici e potenziali che non potremmo facilmente raggiungere dalla ns sede]

Nota: questo è stato il mio primo anno a PlayModena, quindi non posso fare paragoni con edizioni passate. Ho visitato solo domenica, con me c’era un altro paio di appassionati (un negoziante che vende anche GdT e un’educatrice con la quale vorremmo dare vita a un’associazione ludica). Quindi prendete le mie parole con beneficio d’inventario 😉
 

Danebed

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A mio avviso sarebbe appunto auspicabile un cambio di paradigma. Mi piacerebbe vedere la fiera come un punto di incontro, spostando il focus non tanto sulle vendite, i bottini, le offertissime, gli affaroni, etc, ma sul mondo del gioco in senso più ampio.

Più concretamente, potrei pensare a una spinta maggiore su queste direzioni (my 2 cents) :

- EVENTI IN FIERA
Darei maggiore risalto agli eventi in fiera. C’è un torneo di Klask/Terraforming Mars/etc.? Bene, la finale DEVE essere un evento aperto a tutti e annunciata. C’è la consegna di un premio? Bene, allora DEVE essere noto a ogni visitatore che nel luogo X all’ora X ci sarà la cerimonia di premiazione. Gli eventi ci sono, ma la comunicazione potrebbe essere più efficace, creare più hype e coinvolgimento.

- AUTORI/TRADUTTORI/ILLUSTRATORI
Non dico di trovarmi Stegmaier in cassa, ma magari potrebbe essere piacevole fare due parole con il designer, il traduttore, l’illustratore di un dato gioco proprio mentre lo si intavola (o lo si acquista).

- OSPITI “ESTERNI”
Ok, ben vengano gli youtubers e i divulgatori del nostro mondo ludico. Ma se volessimo ampliare il panorama del GdT a personalità provenienti da altri campi? Penso per esempio all’interesse che potrebbe portare un volto noto esterno al nostro mondo, che ovviamente abbia un interesse per i GdT. Daniele Bossari ha già dato prova di saper ruolare, magari invitarlo per fare due parole in fiera sui GdR?
Io vedrei bene un Alessandro Cattelan fare due chiacchiere sui GdT insieme a Sgananzium, o un Valerio Lundini giocarsela coi GiocaGiullari a Wavelength, etc. [Ok, qui ci potrebbero essere questioni di cachet e disponibilità, ma il succo del discorso non cambia]

- TAVOLE ROTONDE/CONFERENZE
Ci sono tante, ma tante tematiche da esplorare e da analizzare. Un piccolo palco, ospiti competenti, sedie per chiunque voglia sedersi e ascoltare. Non parlo di una lectio magistralis da tre ore, ma di brevi conferenze (45 min + Q&A finale?) sui diversi temi attuali che riguardano il mondo dei GdT. Arricchire e ampliare il programma di questi incontri potrebbe secondo me fare la differenza.


[Per lavoro partecipo come produttore/espositore a diverse fiere in ambito metalmeccanico. Sono anni che non puntiamo più a vendere allo stand, ormai lo “sconto fiera” è un retaggio del passato – almeno, è così per noi. L’obiettivo è mostrare le novità, rispondere a eventuali quesiti tecnici, parlare con clienti storici e potenziali che non potremmo facilmente raggiungere dalla ns sede]

Nota: questo è stato il mio primo anno a PlayModena, quindi non posso fare paragoni con edizioni passate. Ho visitato solo domenica, con me c’era un altro paio di appassionati (un negoziante che vende anche GdT e un’educatrice con la quale vorremmo dare vita a un’associazione ludica). Quindi prendete le mie parole con beneficio d’inventario 😉
Non c'ero a Modena, ma vero che comunque gli ospiti erano pochi. Vero anche che è sempre un'edizione particolare. Però dedicare un po' di spazio in più agli eventi potrebbe essere una via.
 

Badger28

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Mah, diciamo che ragionare sul futuro delle Fiere basandosi su QUESTA Play o su qualsiasi fiera in periodo di pandemia secondo me ha poco se non nessun senso.
Molte delle osservazioni/critiche fatte non sono valide se facciamo invece riferimento per esempio alla Play precedente (2019).
Questione sconti: sono almeno 6-7 edizioni che in Fiera gli sconti sono scarsi, salvo le zone Outlet o situazioni estemporanee tipo Asterion che diventa Asmodee e svende tutto il catalogo (successo).
Per quale ragione avviene ciò? Molto banale: perchè in un'edizione normale gli editori vendono come i pazzi lo stesso. Sono anni che la buona parte degli espositori esaurisce completamente le scorte prima della fine della Fiera; di alcuni titoli (i più richiesti) già da sabato e a volte da venerdì. Non parlo chiaramente dei negozi stile Giochinscatola che portano praticamente tutto il catalogo, parlo dei vari Cranio, Asmo, dvGiochi ma anche i più recenti MS Edizioni, Supernova ecc.
Quindi contesto fortemente la leggenda metropolitana secondo cui gli espositori non guadagnerebbero se non in visibilità: questo è molto probabilmente vero per i piccoli, ma Asmodee per dirne una ha sempre venduto BANCALI di giochi a prezzo pieno (e l'indotto nei giorni immediatamente successivi non può essere ignorato). Poi per carità non ho i loro bilanci in mano, Ad ogni modo in Fiera gli sconti non servono più perchè tanto si vende comunque, questo è il succo (ovviamente non ai gamer ma ai casual/newbie - ovvero il grosso dei visitatori di una normale Play degli ultimi anni). Son discorsi fatti e rifatti. Se non vendessero, farebbero sconti. E' il mercato. Nel 2008 senza sconti fiera diffusi non avrebbero venduto una sega, ad esempio.
Riguardo i suggerimenti di @Albresk , sempre lasciando perdere l'edizione di quest'anno perchè non può fare testo (e comunque c'era Cole Wehrle a spiegare Root...), sono tutte cose che a Play si fanno da anni. Alcune sicuramente migliorabili (la questione ospiti esterni per esempio - ma come dice lui stesso, lì si parla anche di soldi, non banane). Dico però anche che per quel tipo di situazioni esiste già Lucca. Play non deve diventare un circo equestre, è una fiera dove si DEVE GIOCARE, in primis. Nasce per quello e voglio credere che continuerà ad incarnare questo spirito, di base.
Il sito di Play 2019 è ancora online (come molti sottositi delle edizioni precedenti) - se si vuole fare una critica costruttiva si dovrebbe partire da lì.
( https://2019.play-modena.it/ ).
 

paperoga

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paperoga
Quindi contesto fortemente la leggenda metropolitana secondo cui gli espositori non guadagnerebbero se non in visibilità: questo è molto probabilmente vero per i piccoli, ma Asmodee per dirne una ha sempre venduto BANCALI di giochi a prezzo pieno

ma devi tener conto dei costi, spazio espositivo, dimostratori, cibo, camere, logistica, pubblicità, trasporto A/R merce e mi dimentico sicuramente qualcosa
 

Badger28

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ma devi tener conto dei costi, spazio espositivo, dimostratori, cibo, camere, logistica, pubblicità, trasporto A/R merce e mi dimentico sicuramente qualcosa
Ma senz'altro, comunque non è rilevante il bilancio entrate/uscite specifico della Fiera, è chiaro però che se viene fatta non è certo per filantropia. Come dicevi, a parte gli incassi puri, c'è tutto quello che ne consegue.
Nelle prime Con nazionali, ovvero gli antenati della Play di oggi, gli editori non c'erano neanche. Al massimo i negozi (spesso uno solo). Poi si sono aggiunti altri negozi. Poi i primi editori. Ora praticamente tutti (e in più i negozi, compresi quelli che normalmente vendono solo online, che uno dice... che GAZO c'entrano...eppure...).
Un perchè ci sarà e come ripeto, non è per filantropia :cool:
 

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Più concretamente, potrei pensare a una spinta maggiore su queste direzioni
Beh, Play si chiamava ModCon. Come dice il nome era una convention e per 20 (*) anni è stata interamente focalizzata sul giocare, fare tornei, organizzare conferenze, incontrare ospiti...
Poi è stata trasformata in una fiera.

(*) i primi anni si svolse in varie città, solo da fine anni '90 divenne fissa a Modena.
 

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a Milano a Cartoomics fino a pochi anni fa c'erano solo i tavoli della ns. associazione
affiliata alla Tana a dimostrare i giochi, avevamo un bello spazio che si è ridotto
sempre più fino a scomparire del tutto con l'arrivo degli editori
 

Kurta

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Tenuto conto della situazione e della non paragonabilità con le edizioni precedenti, anche io ho visto un calo degli acquisti , i prezzi in Fiera non erano così convenienti ( outlet pochi e con roba datata) ma sopratutto ho notato la sparizione delle PROMO ( su chi le vendeva non mi esprimo...) che potrebbero essere il "puls" per l'acquisto in Fiera ... quello che farebbe cmq la differenza con l'acquisto post fiera o online...Speriamo ci sia un ritorno
 

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Trigaranus
In una fiera dove si espongono prodotti che puntano molto sui negozi finali come distribuzione, non si dovrebbero MAI fare sconti.
Questo perchè altrimenti si danneggiano i propri partner, in questo caso i suddetti negozi, che per tutto il resto dell'anno, quindi a parte quei 2-3 giorni, sono la spina dorsale delle vendite dell'editore.
Quindi se le case editrici in fiera non fanno sconti sui giochi (a parte ovviamente la roba vecchia / usata ecc.) non fanno altro che fare quello che tecnicamente si fa in un normale rapporto commerciale produttore/distributore.
Fare la calata di braghe intergalattica deve essere un esclusivo appannaggio del negozio, sia esso fisico o online... :rolleyes:
 
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