Poldeold
Goblin






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- poldeold
Complice una mega offerta ho deciso di portarmi a casa questo gioco a cui ronzavo intorno da un po' ed ho fatto bene. Ecco perché:
il gioco si struttura come un "Augustus con gli steroidi". Le meccaniche sono praticamente identiche (pesca di simboli da un sacchetto stile tombola, piazzamento cubetti sul lato sinistro della carta per completare una carta, partenza con 7 cubetti e 3 carte a faccia in su, possibilità di spostamento dei cubetti da una carta all'altra).
Le differenze però fanno si che il gioco assuma tutto un altro interesse per dei giocatori "scafati".
Le principali differenze / aggiunte sono le seguenti:
- posso scegliere, al posto di piazzare cubetti, di girare una mia placchetta che, dopo tot giri, fa pescare nuove carte o cubi, o giocare una carta dalla mia mano. Questa azione alternativa permette di non rimanere inattivo se non si può piazzare nessun cubo a seguito di simboli assenti sulle mie carte;
- c'è una mappa centrale che va pian piano formandosi ed è il luogo principale con il quale fare punti attraverso le carte;
- i poteri della carte sono usabili più volte (previo averle ricoperte nuovamente di cubetti) e sono molto vari.
Alla fine è un gioco di "corsa" (la partita si chiude a 80 punti). Vince chi meglio riesce a combinare i poteri delle proprie carte e sceglie le giuste carte da ricoprire con i cubetti all'apparizione di un simbolo.
John D. Clair ha colpito ancora. Adoro le sue produzioni (Mystic Vale ma soprattutto Space Base e Cubitos). Le trovo sempre molto ben fatte e divertenti da giocare. Spesso non originali, le meccaniche dei suoi giochi sono rivisitate in modo molto intelligente.
Allo stesso tempo Augustus lo trovo un gioco molto azzeccato per il target a cui si propone. Semplice e d'impatto. Ha il respiro di un gioco "grande" ma con regole molto semplici (per le famiglie è l'ideale). Quella ricerca di una minima profondità in Augustus (pseudo strategie scegliendo le carte) si incarna benissimo in ECOS dove la strategia c'è cercando di combinare al meglio le carte che si hanno per formare delle combo (a volte a cascata) che danno una certa soddisfazione.
In definitiva mi è piaciuto ed è risultata anche una relativa sorpresa.
Ma è tutto oro? Direi di no. Ci sono una serie di aspetti che reputo possano far storcere il naso a qualche giocatore:
- ad un certo punto è possibile avere molte carte da gestire e l'errore è dietro l'angolo (ma l'ho girata quella carta? ho attivato la carta? ho messo il secondo cubetto? ...);
- il turno di un giocatore a cui si inanellano le combo può essere un po' lungo. Il gioco parla di un max di 6 giocatori, mi sembra veramente eccessivo. Il downtime è una realtà;
- molte carte con poteri diversi da combinare (quale gioco? quale mi val la pena? su quale carta metto il cubetto?). Downtime ...;
- la mappa centrale è sempre in cambiamento rovinando la strategia a cui ho pensato;
- fortuna presente nella pesca dei simboli, delle carte, ecc. Non pesante, ma cmq presente.
il gioco si struttura come un "Augustus con gli steroidi". Le meccaniche sono praticamente identiche (pesca di simboli da un sacchetto stile tombola, piazzamento cubetti sul lato sinistro della carta per completare una carta, partenza con 7 cubetti e 3 carte a faccia in su, possibilità di spostamento dei cubetti da una carta all'altra).
Le differenze però fanno si che il gioco assuma tutto un altro interesse per dei giocatori "scafati".
Le principali differenze / aggiunte sono le seguenti:
- posso scegliere, al posto di piazzare cubetti, di girare una mia placchetta che, dopo tot giri, fa pescare nuove carte o cubi, o giocare una carta dalla mia mano. Questa azione alternativa permette di non rimanere inattivo se non si può piazzare nessun cubo a seguito di simboli assenti sulle mie carte;
- c'è una mappa centrale che va pian piano formandosi ed è il luogo principale con il quale fare punti attraverso le carte;
- i poteri della carte sono usabili più volte (previo averle ricoperte nuovamente di cubetti) e sono molto vari.
Alla fine è un gioco di "corsa" (la partita si chiude a 80 punti). Vince chi meglio riesce a combinare i poteri delle proprie carte e sceglie le giuste carte da ricoprire con i cubetti all'apparizione di un simbolo.
John D. Clair ha colpito ancora. Adoro le sue produzioni (Mystic Vale ma soprattutto Space Base e Cubitos). Le trovo sempre molto ben fatte e divertenti da giocare. Spesso non originali, le meccaniche dei suoi giochi sono rivisitate in modo molto intelligente.
Allo stesso tempo Augustus lo trovo un gioco molto azzeccato per il target a cui si propone. Semplice e d'impatto. Ha il respiro di un gioco "grande" ma con regole molto semplici (per le famiglie è l'ideale). Quella ricerca di una minima profondità in Augustus (pseudo strategie scegliendo le carte) si incarna benissimo in ECOS dove la strategia c'è cercando di combinare al meglio le carte che si hanno per formare delle combo (a volte a cascata) che danno una certa soddisfazione.
In definitiva mi è piaciuto ed è risultata anche una relativa sorpresa.
Ma è tutto oro? Direi di no. Ci sono una serie di aspetti che reputo possano far storcere il naso a qualche giocatore:
- ad un certo punto è possibile avere molte carte da gestire e l'errore è dietro l'angolo (ma l'ho girata quella carta? ho attivato la carta? ho messo il secondo cubetto? ...);
- il turno di un giocatore a cui si inanellano le combo può essere un po' lungo. Il gioco parla di un max di 6 giocatori, mi sembra veramente eccessivo. Il downtime è una realtà;
- molte carte con poteri diversi da combinare (quale gioco? quale mi val la pena? su quale carta metto il cubetto?). Downtime ...;
- la mappa centrale è sempre in cambiamento rovinando la strategia a cui ho pensato;
- fortuna presente nella pesca dei simboli, delle carte, ecc. Non pesante, ma cmq presente.