Grazie mille Sir Alric. Farò buon uso dei suoi consigli.
Qualunque versione di
BattleCon sceglierai, potrai essere certo di aver arricchito la tua collezione con un pezzo di assoluta sostanza. Il potente Sir Alric è pronto a sostenere chiunque voglia intraprendere il cammino dei giochi di combattimento adatti a guerrieri duri come il granito. Se poi ti divertirai, eleva pure al cielo il boccale della tua prima vittoria brindando alla gloria di Ares, o di Thor, o di Sir Alric, a seconda di chi tu consideri più belligerante e versato in materia di combattimento.
La visione dell’
epica puntata del
Goblin Show, dedicata ai “Picchiaduro da Tavolo”, durante la quale si è parlato in particolare di Yomi, Unmatched, Exceed e
BattleCon, ha fomentato l’animo ardente del tenebroso Sir Alric, che nella mente rivive rimembranze di battaglie più gloriose quando qualcuno analizza i suoi giochi prediletti. La disamina portata avanti dai maestri della guerra Agzaroth, Banda, Maledice e s83m si è confermata decisamente dettagliata ed efficace.
L’imponente Sir Alric, sempre attento ai vari sviluppi di conflitto, ha notato che, sia nella pergamena laterale della vivida discussione degli spettatori, sia successivamente sulle missive private mediante il messaggero telegrammo, alcuni goblin si sono mostrati interessati alla possibilità di giocare a BattleCon anche in modalità
solitario-cooperativa.
Premettendo che
il meglio codesto gioco lo mostri di gran lunga nel
duello classico uno contro uno, le varianti sono molte ed in particolare Devastation è la scatola giusta per chi volesse alternare la modalità usuale a partite non competitive.
Devastation presenta infatti alcuni scenari di combattimento con avversario automatizzato e inoltre troverete al suo interno un intero manuale aggiuntivo, appellato
BattleQuest. Codeste pagine vi permetteranno di affrontare intere avventure a scorrimento laterale (in stile Golden Axe o Street of Rage), da soli o insieme ai vostri compagni d’arme, affrontando livello dopo livello molti avversari gestiti dalla malvagità artificiale.
Le avventure proposte hanno differenti ambientazioni: dalla
Cripta della Baronessa Ancella, che ha il brutto vizio di essere prima defunta e poi risorta (a metà) come Banshee spettrale. Quando grida non va in frantumi solo la cristalleria, anche il vostro buon umore, gli organi interni e le speranza di poterla raccontare, quell’avventura.
Inoltre, essendo un po’ eterea e un po’ no, sembra di combattere contro l’armatura vuota di Gemini nella terza casa dello zodiaco, visto che si alternano luce ed ombra nel luogo ove l’affronterete, e che in alcuni punti lei è realmente sfiorabile mentre in altri è solo un’immagine residua a cavallo tra il regno dei vivi e quello dei morti… ove anela di spedirvi prima possibile.
Il bello è che da Ancella arriverete
solo dopo aver discusso di filosofia e problematiche morali con zombie, melme viventi, demoni e una bella
coppia di lupi mannari;
coppia nel senso che stanno insieme, sono maschio e femmina; e indovinate
quanto si arrabbierà uno dei due non appena sarete riuscito ad accoppare l’altro? E
con chi? In definitiva sono certo che la prima volta allo scontro finale con Ancella ci arriverete in formissima, a parte qualche frattura e commozione.
Poi ce ne sono
altre cinque di avventure, che vanno dalla lussureggiante
giungla popolata da
elementali di diversa foggia (mica solo fiamma, roccia, vento e onda, ma anche folgore, buio, luce… aivoglia quanti elementi trovano gli autori di BattleCon per tenervi allegri) ad un
tempio azteco pieno di predatori di tombe e guardiani delle stesse tombe, logicamente tutti coalizzati contro di voi (con ad attendervi nel finale un
golem precolombiano di nome Adam, nomenclatura tipicamente azteca, pronto a insegnarvi che profanare ziggurrat, se non sei Angelina Jolie, non è igienicamente sicuro, ci si sporca di sangue, del proprio sangue nello specifico).
Non manca il classico
scenario tecnologico, con un’intrusione in stile Metal Gear Solid in un laboratorio ad altissimo livello di sicurezza nemmeno fosse quello della Umbrella; quello in cui si cerca di impedire
l’ascensione a Divinità di una potentissima maga (che, non si sa perché, vuole che il Magnifico lo vinca un gioco teutonic “coi cubbbetti”, e quindi dovete fermarla); infine troverete persino un’intera
sorellanza di semidee, tutte donne, tutte potenti, tutte arrabbiate perché in lockdown forzato da un paio di millenni a causa di un sigillo consacrato.
Sono scenari utili per imparare a giocare o
per esercitarsi con un particolare combattente quando si è soli, o anche per condividere il gioco con un neofita che non volete annientare, ma al quale volete far apprendere il gioco inizialmente con uno scenario cooperativo in cui lo accompagnerete a conoscere questi simpatici golem, spettri e semidee. Sempre meglio dei pranzi coi nipotini. Infatti, per quanto i nemici siano gestiti con semplicità, gli eroi seguiranno praticamente quasi tutte le regole del gioco competitivo.
Gli scenari di BattleQuest prevedono un sistema di ricompense, oggetti ed
equipaggiamenti che potrete sia rinvenire che acquistare, e che risultano spesso decisivi.
Quindi,
pur ribadendo che BattleCon
il meglio lo dà col
confronto diretto, competitivo fino al midollo e tesissimo, possibilmente contro il vostro fratello di spada più temibile, se volete tenervi aperta anche questa possibilità di occasionale variante, la scatola gusta è quella massiccia, quella per il guerriero che non deve chiedere mai:
DEVASTATION. Che poi contiene da sola tanti di quei combattenti da bastarvi per qualche lustro, oltre che altre regole-varianti (come gli ambienti specifici e le arene, gli scontri 2vs1 e 3vs1, le basi marziali alternative...). Ovviamente dei 30 (trenta!) (TRENTA) guerrieri compresi, ce ne sono ben sei adatti ad apprendere i rudimenti del sistema nei primi scontri.
E poi... DEVASTATION.
Suona veramente bene.
Questi sono i titoli che ti fanno capire cosa troverai all'interno della scatola.