Spezia, canto di una sirena mortale - La danza delle Dune

Oltre quarant'anni, un tematica che è più un fardello che un aiuto, alcuni difetti, ma un solo aggettivo: capolavoro.

Racconto di un giorno di ordinaria follia danzando con le Dune.

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Dalla prima partita a questo capolavoro intramontabile la sensazione è stata quella di aver scritto un pezzo di storia, di essere entrati in quel maledetto pianeta e di aver contratto la dipendenza da spezia. Alla fine della giornata hai la sensazione di avere gli occhi blu, forse per la stanchezza di 6-8 ore di partita guardando una mappa troppo piccola, ma senti di aver compiuto qualcosa di epico che risuonerà nel tuo cervello per giorni, mesi, fino alla prossima partita che aspetterai con ansia. Nelle serate ludiche successive si giocherà ad altro, ma le discussioni verteranno sempre sulla partita a Dune di due mesi prima.

Ecco perché questa follia: stavolta prendiamo appunti e scriviamone il racconto!

Mi scuso in anticipo per la lunghezza e forse per la difficoltà che, chi non conosce il gioco, potrebbe avere nel seguire bene tutti i passaggi. 

 

Spezia, canto di una sirena mortale - La danza delle Dune

di andrenn87 e sveltecrature5

Anno 20021

La storia qui narrata ripercorre dieci mesi di battaglie, tradimenti, inganni e stravolgimenti politici avvenuti sul pianeta Arrakis, comunemente conosciuto come Dune.

Una nuova crisi di risorse sconvolge ancora una volta gli equilibri che da anni regnavano nell’universo di Shaddam IV. Su Arrakis, vi erano ormai da molti anni degli accordi che avevano condotto ad una pace che sembrava potesse perdurare per svariati lustri, gli Atreides ad Arrakis, gli Harkonnen a Carthag, i Fremen nei loro Sietch e la Gilda con il Tuek’s Sietch in concessione… Tutto secondo il volere della sorellanza Bene Gesserit.

Ma il Melange, la spezia, rende gli esseri avidi grazie ai suoi svariati utilizzi e alle sue grandiose potenzialità. Così in questo momento di crisi, L’imperatore e gli Xian, sentendo nell’aria l’arrivo dell’ennesima guerra per la spezia, si defilano in un’altra zona dell’universo alla ricerca di nuove risorse, lasciando gli altri in balia di loro stessi sull’arido Dune.

Le spezie, la risorsa più importante dell'universo.

Mese 1-2-3-4

Diverse esplosioni di spezia superiori alla norma e una strana assenza di Shai‘Hulud, i famelici vermi del deserto, fanno gola alle popolazioni presenti su Arrakis ormai con le riserve allo stremo, dando il via ad una serie di atti di guerriglia non ufficiali che cominciano a scaldare gli animi. È così che il clima di guerra fredda respirato da mesi, si inizia a trasformare in aria di conflitto vero e proprio.

I Fremen iniziano a barricarsi in massa nel Sietch Tabr, mandando talvolta in avanscoperta piccole guarnigioni di valorosi Fedaykin a recuperare la spezia, comandati dal valoroso Stilgar. Le stesse operazioni vengono portate avanti da Harkonnen e Atreides barricati nelle loro fortezze e dalla Gilda spaziale. Quest’ultima, oltre a gestire il solito commercio dei trasferimenti dall’avamposto di Tuek’s Sietch, è anche riuscita a prendere il controllo dell’Habbanya Sietch grazie alle capacità dei fratelli Staban ed Esmar Tuek, abili commercianti ma anche guerrieri. Nel frattempo la sorellanza, oltre a tessere le sue trame con i consiglieri infiltrati fra i vari eserciti, accumula truppe e spezia rastrellando tutto quello che si trova intorno alla depressione polare, raggiungendo livelli di ricchezza mai conosciuti prima d’ora dalle Bene Gesserit.

Manca ancora un tassello per completare il mosaico di falsità, avidità e istinto di sopravvivenza tipici di Dune e questo tassello porta il nome di consiglio superiore dei Tleilaxu, controllori dei serbatoi Axlotl e commercianti della morte e rigenerazione. In questi primi quattro mesi, la loro presenza sul pianeta è stata puntuale e mirata ad attivare piccole battaglie in modo da rimpolpare le proprie casse grazie al controllo dei serbatoi rigeneranti, sempre pieni di freschi caduti in battaglia.

Mese 5

Dune Imperium
Dopo la consueta esplosione di spezia, ancora una volta senza Shai’Hulud all’orizzonte, ecco che Edric, comandante timoniere della Gilda Spaziale, decide di attivare un martellatore per attirare un gigantesco Verme e terrorizzare le mietitrici con le loro scorte al seguito. La mossa viene scoperta e non è apprezzata dalle altre casate, che decidono così di indire un Nexus per suggellare delle alleanze e dichiarare guerra ufficialmente. I Tleilaxu sentendo odore di cadaveri e quindi di spezia, decidono immediatamente di mandare i loro ambasciatori dalla Gilda, per stringere un accordo basato sul protrarre fino allo stremo la guerra, in modo da riuscire a far indebitare tutte le fazioni a causa del loro monopolio su trasporti e rigenerazioni… quale migliore affare di una guerra totale per un’alleanza del genere.

Paul Atreides, decide questa volta di puntare a rendere ricca la sua stirpe ed abbandona quindi l’idea di una rinascita ecologica del pianeta. Grazie a due matrimoni combinati e ad accordi commerciali che prevedono la completa spartizione di Arrakis, si allea con il Barone Harkonnen, suo storico nemico, seppellendo momentaneamente l’ascia di guerra in favore di una futura prosperità su Caladan.

La sorellanza, vedendo sfumata la vocazione messianica di Paul, decide che è ora di agire nell’ombra in completo favore dei Fremen, unici veri protettori di Dune. Cosi viene stretto un sacro patto fra la Reverenda Madre e Liet Kynesn per cacciare via gli invasori dal pianeta.

I consiglieri Bene Gesserit presenti a Carthag, mossi da un impeto di rivoluzione, decidono di votarsi al sacrificio attaccando gli Harkonnen lì presenti, venendo sconfitti ma raggiungendo lo scopo di infliggere gravi danni alle truppe del barone.

Anche la Gilda decide di sferrare un attacco agli Harkonnen, pensando che questo fosse il momento buono per decimarli in partenza, dopo quanto successo a Carthag pochi giorni prima. È così che nel Sietch Tuek si scatena una battaglia che scaccia via le truppe comandate da Beast Rabbah, lasciando alla Gilda il controllo di quel territorio.

Ecco che il gioco delle alleanze conduce come sempre ad una guerra globale, perché gli Atreides fanno fede al patto stretto col barone, scacciando i Tleilaxu da Arrakeen con una cruenta e veloce battaglia dove però viene sacrificata Lady Jessica. Nessuno si immagina che i Tleilaxu hanno nei loro piani il lento dissanguamento degli avversari attraverso lo strozzinaggio coi costi di risveglio delle truppe e dei leader avversari, alimentando piccole battaglie per loro economiche, ma molto costose per gli avversari.

Mese 6

Questo mese inizia con la comparsa di uno Shai-Hulud e una particolare tempesta di sabbia che, limitando la visibilità, annulla di fatto tutte le alleanze. Gli Harkonnen trafugano a Tleilaxu un particolare esperimento di un Melange sintetico artificiale chiamato Amal e lo utilizzano, creando una sorta di super-inflazione della spezia, dimezzando a tutti gli effetti le riserve economiche di ognuno; inoltre decidono stranamente di abbandonare Carthag… ma i piani del Barone hanno sempre dei livelli di pensiero molto alti e sopraffini.

Questo mese è quello che sarà ricordato negli annali e raccontato ai posteri come “la resistenza di Arrakeen”. Gli Atreides elaborano e portano a compimento un macchinosissimo piano… Vengono attaccati dai Tleilaxu nuovamente presenti in questo territorio in forze dopo aver logorato gli Atreides nel mese precedente ed è qui che succede l’impensabile: i Tleilaxu grazie alla capacità di creare dei Gholas (replicanti di leader morti), decidono di mandare in battaglia in prima linea Lady Jessica da loro prima uccisa al mese 5 e poi clonata, ma gli scaltri Atreides avevano fin dall’inizio immaginato quanto sarebbe successo e avevano già stretto un patto con questa “nuova” Jessica, per farla tradire e ritornare alla sua originale fazione. Così, i Tleilaxu vedono sfumare in un batter d’occhio la possibilità di conquistare Arrakeen.

Nel frattempo alla piana dei morti, gli Harkonnen, riescono ad infliggere molte perdite alla Gilda per avere il predominio sulla spezia in quel territorio e far arrivare le loro mietitrici.

Mese 7

Tre Shai-Hulud si risvegliano e seminano il panico su Arrakis, cavalcati dai Fremen, mietono qualche vittima e ingurgitano un po’ di spezia. Dopo gli scontri cruenti e la crisi dell’Amal del mese precedente, un Nexus ristabilisce e sugella le alleanze strette precedentemente e tutte le famiglie ne approfittano per elaborare qualche altro tetro piano di dominio del pianeta.

Mese 8

Continuano le battaglie nel Sietch Tuek e ad Arrakeen, portando ad un nulla di fatto, lasciando la prima sotto il controllo della Gilda e la seconda sotto gli Atreides.

Nel frattempo nessuno riesce a capire quali siano le intenzioni della sorellanza Bene Gesserit che continua ad accumulare truppe nei dintorni della depressione polare e ben distante dalle fortezze.

I Fremen invece accumulano truppe e possenti Fedaykin nei pressi delle fortezze e dei sietch a nord. Tutti iniziano a pensare che ci sia qualcosa sotto, perché è risaputo come a loro basti logorare tutti e tenere il controllo Sietch Tabr e Habbanya con il Sietch Tuek libero dai nemici, per ottenere il controllo definitivo di Arrakis. 

Mese 9

Qui si fa la storia!

La sorellanza svela i suoi piani, un consigliere infiltrato a Carthag si vota alla battaglia riuscendo a prendere il controllo di alcuni ornitotteri, consentendo a grande esercito presente nella depressione polare, di muoversi molto velocemente. È così che tutto sembra andare in favore dell’alleanza Bene Gesserit e Fremen. Purtroppo, o per fortuna, la guerra non è una scienza esatta e due battaglie che sulla carta erano in favore dei Fremen, ad Arrakeen contro gli Atreides e Sietch Tabr contro la Gilda, si trasformano in quella che nelle scuole di Caladan verrà tramandata come “L’epurazione dei Fremen”. Due sconfitte sonanti che lasciano pochissimi superstiti in fuga e prosciugano le risorse Fremen. A nulla serve quindi la prepotente vittoria dell’esercito Bene Gesserit atterrato su Carthag con gli ornitotteri e carico di spezia; la sorellanza riesce a conquistare al fortezza sconfiggendo i Tleilaxu e stabilendo lì la propria roccaforte con centro di comando e, data la disfatta degli alleati Fremen, desistendo dal piano di far esplodere il Sietch Tuek usando la voce con una combinazione fucile laser e scudo. 

Mese 10

Dopo mesi di combattimenti il conflitto ha raggiunto l'apice con l'insurrezione Fremen pilotati dalle Bene Gesserit. In seguito alla disfatta totale sfociata nello sterminio della popolazione autoctona, i locali si erano ritirati disordinatamente nel Sietch Tabr, ultima roccaforte che non fosse ancora caduta in mano ad una potenza extra planetaria. Nel frattempo la sorellanza aveva preso controllo della città di Cartagh e vi ci si era arroccata in attesa dello svolgimento degli eventi. Con la minaccia dei Fremen apparentemente sventata, le Bene Gesserit sulla difensiva, Harkonnen ed Atreides dissanguati dai continui combattimenti, il peso dell'asse Gilda-Tleilaxu sembrava ormai far volgere il destino di Arrakis inesorabilmente dalla loro parte. In saldo controllo dei Sietch Habbanya e Tueck, avevano il piano controllo sia delle riserve di acqua nel pianeta che dei rifornimenti spaziali; il che significava che una capitolazione delle altre fazioni sarebbe stata solo questione di tempo. È per questo che non furono preoccupati quando il Barone rivelò il controllo di posizioni metereologiche imperiali da tempo abbandonate, in grado di guidare l'andamento delle tempeste di sabbia; anzi accettarono volentieri l'accordo per cui avrebbero ceduto uno dei Sietch in cambio di un posizionamento difensivo dalla tempesta sull’altro Sietch. Nei loro piani spostare le difese nell'unico spazioporto del pianeta rimasto attivo e renderlo inaccessibile, avrebbe dovuto permettere di guadagnare sufficiente tempo per costringere alla resa tutte le altre fazioni ormai allo stremo.

Ma un patto con un Harkonnen è un'arma a doppio taglio, e frequentemente ti si rivolge doppiamente contro. Se pur ormai eliminati da tutte le principali postazioni strategiche del pianeta, infatti, gli Harkonnen stavano accumulando in gran segreto truppe da mesi ormai e avevano scorte di spezia ed armi nascoste in tutte le formazioni rocciose limitrofe al bacino imperiale. Allo stesso modo casa Atreides, pur avendo dovuto investire più di tutti nei combattimenti dei mesi precedenti, avevano nel frattempo accumulato risorse sufficienti per un contrattacco, razziando dopo ogni assalto Spezia ed equipaggiamenti degli aggressori.

Tutto era stato calcolato, quando la trappola scattò fu vano il tentativo della Gilda di bloccare l'atterraggio delle truppe nero/verdi nelle principali città del pianeta, trovando infatti i loro incrociatori spaziali una feroce resistenza contraerea attraverso poteri karama e rubando in questo modo il tempo e l’iniziativa per l’azione. Immediatamente legioni Harkonnen occuparono il Sietch Tabr dei Fremen e consolidarono quello ceduto dalla Gilda, mentre i reparti scelti del Duca Leto decuplicavano le difese di Arrakis.

Ma fu a Carthag dove si decise infine il destino della guerra: qui lady Jessica era tornata a sedere al consiglio delle Bene Gesserit. La sua storia era stata sfortunata fin dall'arrivo su Dune: prima catturata dai sicari Harkonnen, quindi rilasciata in segno di fiducia per siglare l'alleanza Leto-Barone. Venne in seguito uccisa nei combattimenti che avvennero nella capitale durante gli attacchi Tleilaxu e da questi rianimata. Liberata da un'eroica cellula di fedelissimi guidata da Duncan Idaho, a questo punto il Duca Leto dovette trattare con le Bene Gessert affinché si riprendessero Jessica sotto la loro protezione per proteggere la sua ormai distrutta psiche da ulteriori traumi: dopotutto faceva parte della sorellanza e seppur ormai ridotta ad un'ombra di quel che fu un tempo, era pur sempre una portatrice della Voce, potere che non poteva cadere nelle mani sbagliate. E così dolorosamente Leto si staccò dalla sua compagna.

Ma Jessica era passata sotto le grinfie del Duca. Era stata sua, era stata segnata. Non c'è mente che non possa esser violata, volontà che non possa esser piegata dal baronato e così fu anche in questa occasione. Quando si presentò al cospetto della Reverenda Madre qualcosa scattò in lei e di riflesso estrasse il suo Kris e lo fece volare nell'aria puntato alla testa della superiora.

Non fu abbastanza.

Le Bene Gesserit infatti sapevano, in quanto sapere e soprattutto presapere è la loro unica, micidiale fonte di potere. Il tentato omicidio della reverenda madre venne facilmente sventato da un semplice scudo portatile, così come tutto il tentativo di Atreides ed Harkonnen di impossessarsi del pianeta. La sorellanza infatti, conscia di non poter più controllare direttamente Dune, ma sapendo che nel lungo periodo avrebbero facilmente ottenuto sempre maggior controllo sulla Gilda, sui loro mentat e primarchi ormai assuefatti dagli effetti psicotropi della spezia, fece trapelare il minimo indispensabile di informazioni per permettere che le preziosissime fonti d'acqua e gli accessi ai rifornimenti spaziali non cadessero in mano ad Harkonnen ed Atreides. Così poco fu sufficiente; dopo mesi di logoramento l'impeto dell'assalto finale scemò velocemente non appena fu incontrata una resistenza un po’ più organizzata. Spezzatasi la catena di comando, il Duca dovette capitolare ed invitò le delegazioni Bene Gesserit, Gilda e Tleilaxu a Arrakin per l'armistizio. Il Barone delegò l'onere a suo nipote Fayd-Rautha, ritenendo l'occasione troppo pericolosa per la sua incolumità. Il fatto che il ragazzo morì avvelenato proprio pochi giorni dopo, e dopo aver avuto un ruolo centrale nel corso della guerra, fu considerato da molti cronisti una coincidenza a dir poco bizzarra.

È quel che lasciarono scritto ad Arrakin le legioni Harkonnen abbandonando il pianeta...

Oramai in pieno controllo dell'orbita e dell'emisfero boreale del pianeta la Gilda arrivò a dettare le condizioni di pace senza limitazioni: ad Harkonnen e Atreides fu concessa un’unica opportunità di ritirare le truppe ad un prezzo carissimo, che portò le due casate sull'orlo del fallimento, relegandole alle più estreme propaggini dell'impero. E con le popolazioni locali di Fremen decimate dalla mattanza, il controllo di Dune rimase interamente nelle mani dei Tleilaxu che poterono così impiantare nel polar sink le loro farm di clonazione, permettendo allo stesso tempo rifornimenti di spezia quasi infiniti ai loro alleati.

In quanto alla consorellanza, si dice che abbandonarono il pianeta poco prima dell'arrivo del messo imperiale per la firma dei trattati di pace... Ma i piani del Bene Gesserit son sconosciuti al comune intelletto, e di gran più lungo respiro...

Dune: copertina
Dune
       

Commenti

Che bello sembra quasi un romanzo....

@Kurta Grazie mille! so che è complicato da seguire per chi non ha mai giocato questo gioco, ma ci abbiamo provato

themanwhosoldth...

Complimenti da parte mia.

Un what if coerente. 

themanwhosoldthewhole scrive:

Complimenti da parte mia.

Un what if coerente. 

Grazie per i complimenti, troppo gentile

Bellissimo gioco e bellissimo racconto!

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