Il report di Essen-Lucca Linea Diretta

TdG Pisa

A Lucca si trovano meno giochi "pesi"? Ci ha pensato OxyzO - Orizzonti Ludici APS - Tana dei Goblin di Pisa a soddisfare i palati più esigenti.

Report
Giochi

Si è appena concluso uno dei più grandi festival di cultura nerd al mondo, e noi c’eravamo. Lucca Comics and Games 2024 si è rivelata la solita bolgia infernale, nonostante apparentemente l’offerta si sia piuttosto ridotta, ma a memoria d’uomo per la prima volta senza nemmeno una goccia di pioggia. Meno biglietti venduti, ma affluenze da record, grazie alle innumerevoli persone che girano in città, anche solo per gustarne l’aria di festa.

Centro nevralgico del nostro cuore lucchese il padiglione Carducci, che ospita boardgame, giochi di ruolo, librigame e croce e delizia i fantomatici giochi di carte collezionabili, che quest’anno son tornati a farla da padrone occupando a macchia di leopardo più di metà padiglione.
La fiera dal punto di vista puramente del gioco da tavolo ha visto un lento impoverimento per quelli che sono gli hard gamers, strizzando sempre più l’occhio a un pubblico casual. Hanno quindi preso forza realtà editoriali minori il cui target è il party game o comunque il gioco di più facile fruizione. Alcune case editrici anche di spicco nel panorama italiano hanno persino deciso di non partecipare, ma questi sono argomenti di cui parlare più specificatamente in altri momenti. Quelle che ci sono ancora hanno ridotto le aree demo tradizionali, in alcuni casi modernizzandosi con servizi di spiegazione che potremmo definire "take away" - detto che a me piacciono tantissimo e le auspico da anni, in altri servendosi di content creator per animare le varie aree e presentazioni dei giochi.

Ma per saperne di più basta scorrere i social in questi giorni; quindi, io vorrei parlarvi dell’evento nell’evento che organizziamo noi, OxyzO - Orizzonti Ludici APS, Tana dei Goblin di Pisa. Con alti e bassi, prima a Pisa e da dieci anni ormai direttamente in città a Lucca, siamo giunti alla tredicesima edizione di “Essen-Lucca Linea Diretta”: in un’area tranquilla, come quella delle sale del centro commerciale del Pinturicchio, fuori dal caos della fiera e in orari più rilassati (quest’anno partivamo dalle 19:30). Grazie agli editori stranieri e italiani, che ogni anno ci supportano in questa quattro giorni di divulgazione, abbiamo portato una selezione di cinquanta titoli, per la maggior parte inediti in Italia o presentati in fiera.

Dopo aver premesso il non sempre facile compito di imparare le regole dei giochi sui pdf in inglese, o per “tradizione orale” da chi a Essen c’è stato effettivamente, oltre a quelle dei molti giochi che andiamo a ritirare direttamente in fiera la mattina stessa del primo giorno, ci auguriamo di aver spiegato i titoli al meglio. Snoccioliamo ora orgogliosamente qualche numero: in quattro sere di evento, dopo una partenza in sordina del primo giorno e calcolando la non facilissima posizione della location rispetto al padiglione dei giochi, abbiamo toccato le 400 presenze. Ai tornei di Carcassonne e Catan gestiti da noi presso il Games Cafè, diciotto partecipanti. Secondo noi si può fare di meglio, a fronte di un tale bacino di utenza, ma allo stesso tempo coinvolgere gente che si è fatta un giorno di fiera in giro per tutta la città non è sempre facile.

Dopo questa “orgogliona” premessa, passo volentieri la parola ad alcuni dei miei compagni di viaggio, per darvi una veloce impressione di alcuni titoli che hanno spiccato nel bene o nel male alle nostre serate e nei cuori dei dimostratori.

 

Terminus

Autori: Earl Aspiras e Tom Volpe
Editore: Inside Up Games
Giocatori: 1-5

Terminus, ci impegna nello sviluppo di linee metropolitane in una città in crescita. Le azioni di base del gioco sono selezionate su un circuito in cui è possibile soltanto avanzare e una volta completati tre giri per ciascuno dei tre round previsti dal gioco, si decreta il vincitore. Durante la partita ci si occuperà di sviluppare la propria linea metropolitana attraverso la città, si costruiscono nuovi quartieri che vanno ad arricchirci la gamma di azioni previste sul circuito di selezione azioni, si perseguiranno degli obiettivi personali e altri pubblici, tutto attraverso una gestione risorse con uno strettissimo meccanismo di mercato che rende davvero cruciale il timing di acquisto delle varie risorse. Il bello di Terminus è proprio questo, un gioco che induce alla paralisi d'analisi per le scelte importanti che si devono fare durante tutto il corso della partita. Senz'altro un bel cinghiale che si riuscirà a digerire meglio soltanto dopo qualche partita.
Ha lasciato amarezza in alcuni e una voglia di riprovare ottimizzando le proprie strategie in altri, e c’è anche chi se ne è innamorato subito e ha considerato di recuperarlo in collezione.

nd_1969  - voto 7,5

 

Power Grid: Outpost

Autore: Friedemann Friese
Editore: 2F-Spiele
Giocatori: 2-6

Il gioco è una reimplementazione del fortunato titolo dell’autore più verde che c’è. Cosa cambia? Che ora non ci sono più le risorse, ma per alimentare le nostre centraline e far girare le nostre centrali gestiremo degli operai.
I costi tra le città, che in questa nuova implementazione sono avamposti spaziali, sono casuali, determinati da gettoni da piazzare ad inizio partita, oltre alle tanto famose centrali elettriche si aggiungono i dormitori per gli operai. Una plancia giocatore dove andare a piazzare le proprie centrali/dormitori solo dopo aver provveduto a liberare gli spazi, come? Andando a costruire sulla mappa, dove infatti potremo allargare la nostra rete anche costruendo questi due tipi di edifici. Cosa che rende la mappa decisamente più libera di un tempo.
Inoltre, a ogni asta si applicano sconti che velocizzano il giro delle centrali sul mercato. Fin qui un semplice racconto, come l’ha preso la gente? Il gioco gira, un po’ macchinoso inizialmente, con una doppia asta iniziale, ma poi va. Chi non lo conosceva l’ha apprezzato, ma i vecchi giocatori come noi lo riconoscono un po’ come una versione for dummies, ci si pesta meno i piedi, non puoi far cattiverie dirette, o comunque son quasi sempre involontarie.
Gli sconti sulle aste già nella seconda edizione avevano stravolto la cattiveria del gioco originale, inoltre aggiungono un sacco di materiali, soldi non più di carta ma token ma poi nemmeno stavolta metti qualcosa per tener nascosti i propri averi. Quindi si fa giocare, ma nonno è sempre nonno.

Plombiers - voto 6,5

 

Kronologic 

Autori: Fabien Gridel e Yoann Levet
Editore: Ghenos Games
Giocatori: 1-4

Parigi 1920. All’interno del palazzo dell’Opera nell’arco di sei ore si è consumato un terribile delitto e sei sospettati sono stati radunati dalla polizia. Scopo dei giocatori sarà quello di investigare gli ambienti dell’Opera e ricostruire i movimenti dei sei nell’arco della notte.
Ad ogni turno un giocatore potrà selezionare una carta luogo e scegliere se controllare quante volte un certo sospettato è stato all’interno del luogo durante le sei ore oppure quante persone erano in quel luogo a una determinata ora. Il giocatore di turno riceverà un’informazione personale e un’informazione che dovrà divulgare poi a tutti gli altri, in modo che tutti possano accumulare indizi anche al di fuori del proprio turno, fino a che non si riuscirà a risolvere l’enigma.
All’interno della scatola sono presenti tre casi e ognuno dei quali ha cinque scenari a crescente livello di difficoltà. Per tutti quelli che amano i giochi di deduzione e di raccolta informazioni credo sia un titolo assolutamente da provare.

Dyper - voto 7,5

 

Beyond the Horizon

Autori: Dennis K.Chan, Adam Hill, Ben Pinchback e Matt Riddle
Editore: Cranio Creations
Giocatori: 2-4

Alla lettura preventiva del regolamento è parso un po' troppo macchinoso e confuso, come se effettivamente ci siano stati dei tagli in corso d'opera che si sono dimenticati di riaccomodare. E anche durante la spiegazione e l'osservazione di qualche turno di gioco, tale perplessità è stata confermata, con quasi tutti i giocatori che hanno messo in evidenza come sia "come Beyond the Sun, ma monco".
Tanto materiale nella scatola per un titolo che se pensato un po' di più, avrebbe potuto lasciare il segno.
Nota di demerito per i pedoni presenti: ergonomia "zero" e la differenza tra lato attivo e inattivo poteva essere più marcata

JackMash - voto 5

 

6 Fuori

Autori: Roberta Marchetta e Giovanni Spadaro
Editore: Red Glove,
Giocatori: 3-9

Piccola sorpresa delle serate.
È un gioco di carte perfetto per un gruppo eterogeneo di amici (giocatori e non) che vogliono divertirsi. Le dinamiche sono molto semplici: carte da accoppiare e scartare nella propria mano tramite scambi tra giocatori, parole da evitare e in ballo tre vite per ognuno.
I gruppi al quale è stato hanno manifestato parecchio entusiasmo sia ascoltando la spiegazione sia giocandolo. Nonostante le poche regole, qualcuno è riuscito a emergere per l'attuazione di tattiche non immediate per altri. Tutti si sono espressi positivamente alla riconsegna del gioco spesso dicendo che lo aggiungeranno alla propria collezione di party game.

Pao&Lea - voto 8

 

Agent Avenue

Autori: Christian Kudahl e Laura Kudahl
Editore: Nerdlab Games
Giocatori: 2-4

Agent Avenue è un interessante gioco per due persone nel quale interpreteremo due spie che cercano di catturarsi a vicenda muovendosi su un percorso circolare.
Il giocatore di turno gioca due carte davanti a sé: una scoperta e una coperta. L’avversario sceglie quale prendere e la utilizza per sé. Le carte scelte restano in tavola scoperte e il loro effetto sarà cumulativo. Ci sono poi carte speciali: accumularne tre potrebbe significare vittoria o sconfitta immediata. La partita scorre veloce e in 5/10 minuti al massimo si arriva in fondo con la voglia di rigiocare e vedere cosa succede.
Il tabellone double-face permette anche una modalità di gioco avanzata, nella quale vengono introdotte carte con poteri speciali che potranno essere acquisite solo se il nostro pedone atterrerà in caselle specifiche giungendo un ulteriore criterio nella selezione delle carte.
Assolutamente consigliato: un ottimo filler per due che può dare dipendenza.

Dyper - voto 8

 

The Vale of Eternity 

Autore:  Eric Hong
Editore: Asmodee
Giocatori: 2-4

Col passare del tempo, ho smesso di apprezzare i giochi di carte collezionabili, con le loro pratiche predatorie che inducono alla ludopatia, con i loro flussi di nuovi contenuti studiati ad arte per essere imprescindibili e per rendere obsoleto ciò che c’era prima. Quello che, però, mi è rimasto nel cuore dalle varie esperienze con i CCG/TCG sono le meccaniche. Ebbene, The Vale of Eternity è riuscito, secondo me, a condensare in un gioco standalone (a scanso di inevitabili espansioni future) sistemi e meccaniche cari a chi come me è ormai disilluso e distaccato dagli approcci sopracitati.
Le regole di The Vale of Eternity sono poche e semplici, ma non per questo stupide, tutt’altro. La limitazione all’avere un massimo di quattro monete, indipendentemente dal tipo, rende l’acquisizione delle carte un puzzle nel puzzle. Questo e il sistema di puntate iniziale per la scelta delle carte fanno unire meccaniche più classicamente german alle meccaniche più tipiche dei giochi di carte in un ottimo connubio.
Tutti i gruppi a cui ho avuto il piacere di spiegarlo hanno apprezzato molto il gioco, la cui complessità (potremmo dire medio o medio-bassa per i più scafati) arriva, come è giusto che sia, dagli effetti delle carte e dalle loro combinazioni, supportate dal già citato e snellissimo comparto regole. Non ho ancora avuto il piacere di poter giocare tante partite quante ne vorrei, anche per sondare meglio quelli che sono i limiti del sistema e il bilanciamento delle carte, quindi lascio solo questo come possibile punto interrogativo del gioco.
In definitiva, The Vale of Eternity è stato il mio gioco preferito tra quelli che ho avuto il piacere di provare in questa esperienza; senza grandi innovazioni, è un gioco dall’ottimo design, basato su limiti ben precisi e sull’aggiramento e lo sfruttamento degli stessi. Se i giochi di carte standalone fossero tutti a questo livello, la Wizard forse adesso starebbe rivedendo un po’ i suoi conti.

Martellone - voto 8

Commenti

Quest'anno non sono potuto essere dei vostri ma come sempre avete fatto un grande lavoro! Bravissimi

Computer82 ma perché non li frequenti?  Sono la tana di Pisa

Ci tengo a precisare che quell'H non era opera mia, ma la redazione ha celermente risolto il refuso. Grazie

plombiers scrive:

Ci tengo a precisare che quell'H non era opera mia, ma la redazione ha celermente risolto il refuso. Grazie

Confermo che è tutta farina della mia fretta :-)

ho avuto la fortuna di partecipare, la prima sera, ed è stata una boccata di tranquillità e di pace, dopo il trambusto della fiera, in cui ci siamo consessi il tempo e la pace per un bel cinghialone come SETI (che purtroppo ha deluso un po tutti la nostro tavolo)

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