[Prova su Strada] The Pursuit of Happiness

The Pursuit of Happiness è stato il gioco di punta della Artipia Games per questa Essen. Il titolo è stato presentato in sole 300 copie che sono andate facilmente sold-out. Il gioco ripercorre i passaggi fondamentali di vita di una persona, dall’adolescenza alla vecchiaia: gli studi, la scelta del partner e del lavoro, gli svaghi. Per vivere una vita piena e felice i giocatori dovranno tenere conto dello stress, un aumento di questo comporta la perdita di azioni fino al decesso del personaggio.

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The Pursuit of Happiness

The Pursuit of Happiness è stato il gioco di punta della Artipia Games per questa Essen. Il titolo è stato presentato in sole 300 copie che sono andate facilmente sold-out. Il gioco ripercorre i passaggi fondamentali di vita di una persona, dall’adolescenza alla vecchiaia: gli studi, la scelta del partner e del lavoro, gli svaghi. Per vivere una vita piena e felice i giocatori dovranno tenere conto dello stress, un aumento di questo comporta la perdita di azioni fino al decesso del personaggio.

IL GIOCO

All’inizio i giocatori non hanno a disposizione tutte le azioni perché la scelta del partner e di un lavoro fisso generalmente avvengono in età adulta.

Le azioni non sono esclusive ed ogni turno i giocatori “spendono” clessidre tempo per eseguirle. È possibile ripetere le azioni, ma questo comporta un aumento dello stress che si verifica anche se si hanno più di tre progetti in corso.

Queste ultime carte permettono di realizzare dei progetti di vita, hanno livelli e durata diversi: i progetti a breve termine (come le attività e oggetti) restano al livello scelto al momento dell’acquisizione; i progetti a lungo termine (come i partner e il lavoro) partono dal livello base e possono essere migliorati spendendo ulteriore tempo e risorse, e necessitano un costo di mantenimento (come effettivamente accade nella vita reale).

Il gioco termina alla fine dell’8° turno o per avvenuto decesso del personaggio.

PRIME IMPRESSIONI di Mica

L’idea mi aveva incuriosita subito e, sapendo che non sarebbero state disponibili molte copie, l’ho preso a scatola chiusa il 1° giorno e devo dire che sono rimasta molto contenta dell’acquisto.

I materiali sono molto resistenti e la grafica è accattivante e chiara, ma sfortunatamente il tabellone è risultato leggermente imbarcato e ha necessitato di fermi per fargli riprendere la forma.

Posso dire al momento che in due il gioco funziona molto bene, diverte dura il giusto, la leggibilità è buona nonostante le tante icone sulle carte e l’accumularsi di queste davanti ai giocatori con i cubetti neri ne che segnano il livello. Se questo non è un problema dal punto di vista della fruibilità, genera però un po’ di paralisi da analisi nelle scelta delle carte. 

L’ambientazione è ricreata perfettamente e rende davvero l’idea della vita comune, tra impegni che si accavallano e stress che si accumula. Ci sono tutta una serie di piccoli espedienti che lo rendono molto attinente alla vita reale come la possibilità di farsi l’amante, pagandone lo scotto con un aumento di stress!

La componente strategica, a breve e lungo termine, è presente ma rimane incentrata nella creazione del proprio percorso di vita, il gioco alla fine è un solitario di gruppo in cui l’interazione si limita alla scelta delle carte o a scartarle e alla realizzazione degli obiettivi di fine  partita.

In sintesi: è un titolo da provare ed acquistare, pensato e strutturato bene che consiglio vivamente a chi cerca un gioco poco competitivo, ma vario e divertente. 

PRIME IMPRESSIONI dei Giullari

Abbiamo deciso di provare questo titolo visto il grande entusiasmo di chi prima di noi aveva avuto modo di sedersi al tavolo e ne siamo rimasti subito rapiti. La bravura del dimostratore ci ha permesso di calarci nella sentitissima ambientazione, che è poi il vero punto di forza del gioco. Le meccaniche sono trite e ritrite, il gioco non è esente dalla fortuna nell'uscita delle carte e l'interazione è quasi inesistente, tutti aspetti che in un gioco mal tolleriamo ma che in Pursuit of Happiness non ci danno fastidio. L'ambientazione è divertente ed azzeccata e sa di esserlo e tutto il gioco si basa proprio su questo. Ciascuno di noi si divertirà a vivere "la vita perfetta", partecipando a progetti e acquistando cose che gli ricordano gli anni spensierati della giovinezza o che sono magari dei veri rimpianti. Il gioco fa il suo lavoro. La longevità è assicurata dalla quantità smodata di carte presenti e le carte obiettivo aiutano a rendere la partita un po' più competitiva. A livello strategico ci pare che sia più conveniente vivere una vita lunga e morigerata per poter ottenere più felicità, ma servono ulteriori partite per stabilirlo. Infine la scalalabilità è ottima (essendo un solitario di gruppo poco cambia essera da solo o in 4) e i materiali molto evocativi e funzionali.

Se il gioco andasse valutato in ogni suo singolo aspetto, non sarebbe poi un granchè, ma messo tutto assieme e grazie ad un'ambientazione così "ruffiana" il gioco riesce a distinguersi e fare benissimo il suo lavoro: divertire!