Outpost73: Cronache intorno al Tavolo #09

Diario Astrale del vostro XO: nello spazio nessuno può sentirvi gridare: fa caldo!

Articoli
Giochi
Giochi collegati:
Bootleggers

“L’estate quando arriva, arriva” 

E alla fine il caldo è arrivato. Questo 2025 ci ha lasciato un maggio in cui si è respirata incertezza causa pioggia e belle temperature medio-basse, che sembrava quasi fossero tornate le mezze stagioni signò!, ma giugno è già iniziato coi suoi 30° che spostati Anna Pepe!

E io? Io mi sono fatto trovare impreparato. Parlo tanto di salsicce e bistecche, il BBQ è il mio strumento di piacere massimo, dopo BSG, ma è tanto arrugginito che mia moglie l’ha spostato in garage!! “Eh mi macchiava la terrazza di ruggine, che dovevo fare?” Quindi immagino che tutte le piante nuove che vedo a coprire gli spazi vuoti (ma poi quali!?!) siano solo una fortunata coincidenza. Comunque ricevo un aut aut: o lo sistemo, o niente bruschette di salsicce e fiorentina.

Compro un coso che mi dicono svernici senza manco fare fatica, una pittura a prova di fuoco, un pennello andante (mi dice la signora della ferramenta che sa quanto spendo in GdT) e un po’ di acquaragia che non si sa mai. Poi arriva mio padre che è tipo un incrocio fra MacGyver e PE Baracus, mi mette in mano un frullino montato con la carta abrasiva e vai di sverniciatura. Ora non la farò troppo lunga, ma devo ammettere di aver tratto un certo piacere a fare “l’uomo di casa” dove davvero non avevo mai fatto nulla di simile. Lavoro lungo e pesante, di “pazienza”, tanto che mio padre dopo la prima mezzora mi saluta, tutto soddisfatto di essersi preso i meriti del successo... successo però ancora lontano tanto che dopo una settimana sono alla seconda passata di vernice.
Ci siamo quasi!

Già sogno le mie bistecche, gli amici, qualche gioco nel fresco della sera in terrazza e tanto alcol, tanto tanto alcol, roba da

Bootleggers

“Siamo tre, quattro se Valeria ha voglia di giocare con noi”.
“Valeria ha voglia, ma chi sarebbe il terzo?”
“IndianiNO, pare che le figlie questa sera non abbiano bisogno di un tassista”.

Daje! Un tavolo TOP, gente cattiva che sa come divertirsi o, nel caso, come rosicare quando perde. Siamo a casa di ODK quindi il gioco è appannaggio suo, io ci provo sempre: “Un bell’american da farci un sacco di cattiverie?

Trovo apparecchiato Bootleggers. Storco la bocca.
Fermi! Fermi! Fatemi spiegare, e dopo leggete tutto fino alla fine.

Più di dieci anni fa (Bootleggers è un gioco del 2004 ma ancora spigne!) sempre ODK porta a casa Cola questo capolavoro american. Io, Cola, MassyET, s83m e Arkady lo guardiamo ammirati, siamo agli inizi e tutto quello che ci propone ODK suscita sempre grande interesse.
Dopo due ore abbondanti di partita vinco io, e vinco solo perché lancio un 6. Io. Un 6. Quando mai. Lo trovo quasi irrispettoso nei riguardi della mia solita sfiga e dei miei commensali; sì all’epoca ero una brutta persona, un german. Gioco cassato, etichettato come eccessivamente fortunoso e dimenticato senza alcun rimorso.

Ma torniamo a ieri sera (figurativamente).
Mi becco il solito “Ma tu sei american” di ODK che mi irride, sicuro che la compagnia sarà comunque di livello mi siedo già felice così. Stica del gioco. C’è Piero (IndianiNO) che non vedo da troppo tempo e a cui ho anche dedicato un Outpost, se vi va recuperatelo.

In Bootleggers siamo dei Bravi Ragazzi, che negli anni del proibizionismo si sono dati anima e corpo alla produzione e al trasporto del loro whiskey. Nella distilleria di casa, in ognuno dei 12 turni, si produrrà una quantità casuale di alcol e poi lo si affiderà ai nostri scagnozzi per propinarlo, anche a seconda della richiesta, nelle peggiori bettole di Caracas, ah no, avevamo detto negli Stati Uniti d'America!

Si inizia con un solo furgoncino da “quattro”, se non lo capite che è uno da quattro non è problema vostro. Si vede malissimo, in rilievo, sul tettuccio del camioncino, roba che manco in braille. Ma lo sapevate che all’inizio della produzione gli editori avevamo avuto la poeticissima idea di farli trasparenti? Come metafora del trasporto invisibile, solo che poi costavano troppo e non era cosa, invece questi... ridiamoci su, dai. Dicevo, si inizia con un furgoncino da quattro e la nostra distilleria composta da un solo dado (che poi è la produzione). Nel corso della partita si potranno avere altri furgoncini, altre distillerie e si potrà vendere a bettole migliori, sempre che ci sia richiesta. Anche questa è perfettamente simulata da uno o più d6. E se la cosa potrà sembrarvi un pelino aleatoria, beh ad equilibrare il tutto ci sono pure le carte! Un ricco display in cui potremo approvvigionarci di nuovi sgherri, distillerie, oppure ingaggiare donne discinte che faranno spendere denaro agli altri boss, sgherri ancora più cattivi che ruberanno carichi di whiskey, insomma roba che Cosmic Encounter gli spiccia casa per equilibrio e sobrietà, che poi sobrietà in un gioco sull'alcol non ci stava proprio, dai.

Non ci crederete, ma il tutto gira meglio di un orologio svizzero. Le meccaniche sono tenute insieme dalla “diplomazia”. Infatti se doveste produrre troppo whiskey, ma senza avere modo di venderlo agli store, non ci sarà alcun problema, chiedete ad uno dei vostri amici al tavolo e dividete con lui il guadagno, no?
Ma come non vuoi venire nel mio nuovo locale? Temi che non ti farò spacciare la tua brodaglia? Ma scherziamo! Qui adoriamo la tua brodaglia!” Per non parlare della stecca che il proprietario prende sulle vendite! Tutto è trattabile, tutto puo’ essere offerto, niente è vincolante! Adorabile!

Con Piero andiamo d’amore e d’accordo.
“Ti ricordi di quando ho spacciato per te? Ecco ora avrei bisogno di una tua cassa di roba buona a buon prezzo.”
“Si, perché se no quel camion rimane scarico e ODK potrebbe rubartelo…”
“Si ok, ma io ho anche quel mio amico che fa i controlli a casa ricordi?”

“Cioè tu mi staresti minacciando dopo tutto l’aiuto che ho dato alla tua Famiglia? Diciamo che la cassa te la do ma me la paghi quanto la venderei da Boe, eh? E pure grazie, magari”.
IndianiNO. Quanto m’era mancato! 

ODK non fa sconti a nessuno. Manco alla sua signora. Anche perché lei solo due turni prima gli aveva rapinato il furgone migliore del turno. Così nel mentre che cerca di aprire il Billionarie di Porto Cervo manda i suoi sgherri pure presso gli altri bar nel tentativo di lasciarsi una porta aperta per spacciare il suo torcibudella sottraendo guadagni agli altri gangster. C’è da dire che la sua tattica è forse un pelino di troppo ampio respiro.

A due turni dalla fine IndianiNO ci fa: “Forse ho vinto”.
ODK non perde un colpo è commenta: “Se conti i soldi e ce lo fai sapere non sarebbe male, oppure ti stavi troppo divertendo e avevi già vinto due turni fa?” mega-cit. 
Il gioco dura 12 turni, a meno che qualcuno non ottenga 100$ prima, in quel caso chiude la partita e vince immediatamente.
Sic est.

Peccato che pure il sottoscritto dorma sotto i fumi dell’alcol probabilmente, avevo già pianificato il mio ultimo turno: avrei distrutto la redditizia distilleria remota di IndianiNO, preso in ostaggio gli sgherri di Valeria e ODK, no ODK lo avrei lasciato stare che tanto ancora era alla ricerca delle giuste tendine per il suo locale… e invece, invece forse sarà per la prossima partita, perché Sì! C’ho una voglia di rigiocarci clamorosa! Troppo divertente! Troppo in mano ai giocatori! E stica dei dadi o delle carte, si ride a crepapelle e si gode di ogni bastardata! 

Intorno al tavolo

Quando IndianiNO chiude il gioco, Valeria sta un dollaro sopra di me, e io una ventina dal primo. ODK non pervenuto. Come da pronostico grande rosik al tavolo: “Se non ho vinto io qualcuno ha barato!” dice Valeria, e ODK pensa ancora alla partita di Blood Bowl persa solo la sera prima citando se stesso: “Se quel 2 fosse stato un 6!”, eppure siamo tutti stra-felici di esserci goduti questa serata, in cui attorno al tavolo si è bevuto solo acqua ma sembravamo sbronzi di whiskey!

Non ricordavo quanto la “diplomazia” potesse aggiustare questo gioco e questa seconda possibilità (?) dopo oltre 10 anni dalla prima, mi ha trovato sicuramente come un giocatore diverso da quello che ero, ma pure soddisfattissimo e quasi gasato(!) da quanto c’era dentro la scatola e quanto spostasse tutto intorno al tavolo, appunto!
Sarà capitato anche a voi, cari lettori, di etichettare un gioco come “mai più!” e poi ricredervi? Non fosse stato per ODK Bootleggers sarebbe rimasto sulla mensola per sempre per me, e invece... si trova mica ancora nei mercatini dell’usato? Vojo!!!

Firmato: sava73, il vostro amichevole cylon di quartiere

Commenti

Bel racconto!

Si trova, si trova nell'usato! 

Gran bel gioco, recuperato con un certo sforzo. Però la regola del fine gioco a 100 $ è senza senso. Per me da abolire. 

non leggo dei giochi che VOI avete cassato definitivamente e poi per pura "fortuna" sono tornati a piacervi, però! :-)

sava73 scrive:

non leggo dei giochi che VOI avete cassato definitivamente e poi per pura "fortuna" sono tornati a piacervi, però! :-)

Non mi pare mi sia mai capitato, anche perché ho talmente tanta roba da provare che non ho quasi modo di riprovare cose.

Mai capitato e allo stato attuale difficilmente può accadere: essendo il principale propositore nel mio gruppetto, se un gioco non mi è piaciuto tendo a non riproporlo.

Peccato, perché ricredersi è una sensazione piacevole. 

Ad esempio, mi è accaduto col gin-tonic: ci avevo litigato a 16 anni e ci sono volute due decadi per fare pace.. Ora siamo amiconi 😅

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare