DesCon 2024 extended: una due-giorni ludica

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È arrivato quel momento dell’anno. Il momento di affrontare una lunga giornata ludica al riparo dall’afa, rintanati in una casa climatizzata in quel di Desenzano del Garda. E quest’anno, eccezionalmente, la goduria è durata il doppio, spalmata su due giorni di ludi non-stop.
Ecco com’è andata.

Buongiornissimo Barrage Duel!!!

Vuoi non provare di prima mattina dopo il caffè la nuova mappa di Barrage? Fresca fresca di Kickstarter (arrivata con un ritardo clamoroso), l’apparecchiamo con l'esperto del gioco del gruppo, Rikicorgan.

Nel draft iniziale prendo, per curiosità, uno degli Executive Officer del pack A (Dr. Octavius) e Rikicorgan uno del pack B (Gennaro Grasso). Parto subito fin troppo aggressivo, privandomi ben presto della possibilità di sfruttare le potenzialità del mio XO, e la cosa mi si ritorce presto contro.

A tenermi provvisoriamente in partita, però, subentrano i tre tracciati dell'espansione, che costringono entrambi anche ad aggiustamenti tattici di round in round, che arricchiscono un gioco dal sapore altresì molto strategico. Ma alla lunga c'è poco da fare: Barrage presenta il conto, e nell'ultimo round pago pesante dazio per aver seminato male a inizio partita, con Rikicorgan che riesce a costruire all'impazzata, così da ottimizzare il bonus dell'ultimo round e raggiungere la quota massima di punti dalla propria plancia, conquistando una meritata vittoria.

Tengo invece sui tre tracciati, che ci vedono in sostanziale parità a fine partita.

A tal proposito, due parole sull'espansione Duel: bella bella. Tanto che se oggi mi chiedessero "Partitina di Barrage in 2?" risponderei senza indugi "Embè? Volevi forse giocarlo in 4?". Si scherza, ovviamente, ma sta di fatto che finalmente possiamo dire che il gioco scali benone da 2 a 4. Classica espansione che non inventerà certo la ruota a livello meccanico (quella già c’era in Barrage, del resto) ma che viene calata nel gioco in maniera egregia, aumentando gli elementi da tenere sotto controllo senza gravare sul gameplay. E si rivela doppiamente interessante per le possibilità offerte: puoi giocarla come sola mappa, topologicamente differente da quella base e più ristretta, o aggiungendovi appunto la meccanica tug of war dei tracciati.

Promossa senza ombra di dubbio.

BattleCON: il magico mondo delle botte.

In attesa che arrivino gli altri giocatori nel pomeriggio, prima di pranzo, introduco Rikicorgan nella ridente località di Indines, e alle sue folcloristiche botte in 2D.

Quindici minuti di spiegazione e si è pronti a cominciare uno scontro, con personaggi per novizi pescati dall’opulento scatolone di Devastation of Indines.

Vuoi l’emozione del primo scontro, vuoi che interpreto male il personaggio di Oriana, ma vengo sopraffatto dalla rapidità di Shekhtur. 

Nel corso della due-giorni riesco a farlo provare anche agli altri compari di DesCon, e salgo a quota otto partite, riuscendo a vedere in azione sei personaggi diversi. Alcuni degli scontri diventano memorabili: uno risolto da un finale incredibile con entrambi i lottatori in fin di vita che sfoderano il proprio finisher (una sorta di colpo finale a disposizione dei lottatori) in contemporanea, un’altra in cui sembrava avessi già vinto, per poi essere recuperato in due round dai poderosi colpi di un avversario incredibilmente coriaceo.

Ma che gioco signori, che gioco. In un mondo in cui sempre di più i giochi tentano di trasporre con alterne fortune l’esperienza videoludica in esperienza al tavolo, BattleCON rappresenta per me un chiaro trionfo del gioco da tavolo fisico sul suo corrispettivo digitale: 30 minuti di pura interazione analogica, lettura dell’avversario, bluff e contro-bluff, un gameplay parimenti emozionante e profondo, aperto a colpi di scena, in cui ogni mossa è decisiva.

Comprensibile come per alcuni BattleCON sia diventato un lifestyle game a cui dedicare gran parte delle proprie energie ludiche.

Il lungo Progetto Gaia

Ci raggiungono Matias, pluri-laureato in Terra Mystica, e CastoroBoy, cultore della serie e accanito gaiaformatore. In loro onore s’intavola Progetto Gaia: sarà dura, ma io e Rikicorgan siamo pronti all’urto.

Lasciamo a CastoroBoy gli Ivits, "lo sciame OP", così da poter attribuire alla potente fazione i meriti della sua vittoria a fine partita. Rikicorgan sembra un po' scoraggiato già da setup, e sceglie i viaggiatori Ambas. Matias, alla prima assoluta di Progetto Gaia, sceglie quegli scienziatoni dei Nevlas. Io prendo gli Xenos, sulla base di un sofisticato ragionamento strategico: sono gialli.

Gli Ivits godono di una grande libertà su mappa, colonizzando quasi indisturbati, mentre dall'altro lato della mappa Ambas e Nevlas si contendono un sacco di posizioni. Io mi espando tra i due fuochi, e più che sui bonus di fine round, spingo fortissimo sulla scienza, avanzando su molti dei tracciati e ricavando un bel gruzzolo di punti vittoria dai miei CIQ.

Non stupisce il risultato finale, che vede CastoroBoy prevalere per una decina di punti sul sottoscritto, con Rikicorgan e Matias a seguire.

Cinghialone irsuto di prima categoria, tosto come sempre, anche se la partita è finita col dilungarsi un po' troppo, arenandosi negli ultimi due lunghi e calcolosi round. Forse lo preferisco in tre giocatori.

Febbre da Corsa Tris

Prima che Rikicorgan rientri alla base per cena, CastoroBoy mette sul tavolo un vecchio gioco sbucato dal dimenticatoio, tale Corsa Tris. Facciamo giusto due giri, buoni per farsi quattro risate puntando sui cavalli perdenti. Un family vecchissimo (è un gioco originario degli anni '70) che mostra i suoi anni, ma pare quasi un antesignano del più recente Downforce.

La ricerca del Pianeta X (e del tempo perduto)

Il pomeriggio è stato quasi del tutto fagocitato da Progetto Gaia, e incombe l'ora di cena: servo un aperi-deduttivo per tre giocatori. Intavolo con CastoroBoy e Matias The Search for Planet X. Io punto tutto sulla consegna di tomi e tomi di teorie, ma CastoroBoy riesce a spuntarla identificando il pianeta X.

Nemesis: nello spazio nessuno può sentirti tradire

Ma ecco che arriva sera, e dalle pareti di casa iniziano a uscire alieni dalle fott*te pareti.

Siamo in 5, e butto nella mischia i personaggi di Aftermath.

Matias - alla sua prima su questa perigliosa astronave - impersona il Capitano, Rikicorgan si scopre Galeotto, Andrea, che ci ha raggiunto per l'occasione, è un Cacciatore di taglie, CastoroBoy un Meccanico e io... una Psicologa.

In quanto Psicologa, ho il bellissimo potere di accozzarmi ad altri giocatori nei loro movimenti: decido di seguire CastoroBoy e Matias che si dirigono verso i motori. Andrea invece si muove con Rikicorgan, e gli toglie subito le scomode manette: atto di fiducia. Ma di fiducia io non ne ho molta: installo subito un drone loboscopico (sempre si chiamasse così quel dannato dispositivo) al Meccanico CastoroBoy, intimandogli di eseguire un controllo di almeno due motori: potrò verificare attraverso i suoi occhi che sia tutto in funzione. Che poteri ganzi non ha, questa Psicologa? Dalle mosse che seguono capisco che il Meccanico ha buone intenzioni, ma come in ogni film che si rispetti, i più buoni sono spesso preda delle più macabre macchinazioni.

Iniziano a comparire tanti, troppi alieni, e io opto per un obiettivo super-cooperativo: salvarmi con almeno un altro personaggio. Il problema è che qualcun altro non sta remando nella stessa direzione: nel momento di massima tensione, con un incendio ormai dilagante e vari alieni adulti che scorrazzano in zona motori, salta fuori il vile traditore. Andrea, Cacciatore di taglie seguito dal suo rognoso cagnetto, attira in una stanza CastoroBoy per poi abbandonarlo al suo triste destino, già ferito gravemente due volte, in balìa di un alieno alto tre metri. Il destino del Meccanico si compie, e di lui non resta che il solito, triste segnalino cadavere. Questa orribile mossa scatena il giubilo smodato di Andrea e un profondo scoramento in CastoroBoy. Le capsule si attivano improvvisamente dopo la dipartita del Meccanico e Rikicorgan inizia a dirigersi verso le prime disponibili. Il Capitano Matias, non pago della tensione presente, decide di attivare pure l'autodistruzione: scatta il fuggi fuggi. Io mi ritrovo nella stessa stanza del Cacciatore di taglie: sfuggiamo ad un alieno e iniziamo la fuga. Sempre bello condividere l’aria con uno che ha giustappunto fatto fuori il povero Meccanico, ma preferisco prendere un’altra strada: approfitto dei corridoi tecnici per attraversarli e salire per primo su una capsula. Fortunatamente a fine partita risulto non infetto, e la scampo. Diverso destino per il Galeotto, che si ritrova in un'altra capsula, ma mortalmente infetto. Anche il perfido Andrea riesce a svignarsela, dopo la sua orribile malefatta, fuggendo su una capsula tra risate sadiche.

Rimane Matias, con tre round disponibili prima dell'autodistruzione. Con due adulti e una nutrice che gli danno la caccia lungo il percorso. E cinque stanze ormai devastate dalle fiamme. Lo diamo per spacciato.

Ma spinto dalla disperazione e dall’adrenalina, riesce a raggiungere miracolosamente l'ultima capsula rimasta nell'ultimo round a disposizione, e a partire. Alle sue spalle, la Nemesis deflagra e si annienta, diventando l'ultima tomba dell'orribile progenie aliena.

Si va tutti a dormire, sommersi e salvati, con una storia in testa.

Che film pazzesco.

High Frontier 4 two

Il giorno seguente arriva Ahab e, tra uno scontro a BattleCON e l'altro, mi illustra un gioco chiamato High Frontier 4 All. Approfittiamo della formazione ridotta a 2 giocatori, ed effettivamente a parte la lunga spiegazione - magistralmente condotta dal prode homo eklundianus Ahab - il gioco è filato in tempi non eccessivi, sotto le 3 ore.

I primi due cicli solari sono una sfilza interminabile di aste e rivendite di brevetti, aste e rivendite di brevetti, aste e rivendite di brevetti. Poi, per fortuna, i nostri dannati razzi possono abbandonare la noia della terra e partire, carichi di casse d'acqua e velleità cosmiche, alla volta dello spazio profondo. Più o meno. Io decido di fare una prima esplorazione molto evocativa, ribattezzata Missione “Birra”: mi dirigo su Ceres. Nel frattempo Ahab, da provetto cosmonauta, è già arrivato in un’area attigua e ha colonizzato a dovere un pianeta. Ma si è fatto tardi: manca pochissimo ormai alla fine della partita. Dopo essere tornato sulla Terra con l’equipaggio, decido di partire per l'ultimo volo, con la Missione “Ziggy Stardust”. Voglio chiudere l'avventura poeticamente, su Marte. Lì si decide la partita: riesco a prospettare il pianeta rosso, mentre Ahab fa tre tiri sventurati, trovando tre pali consecutivi in una fascia di pessimi corpi celesti, rimanendo indietro di tre miseri punticini.

Bella esperienza nel complesso, ma ambivalente: mi ha lasciato perplesso la prima parte della partita, che ho trovato meccanicamente poco ispirata, lunghetta e ripetitiva, ma propedeutica alla seconda che al contrario mi ha soddisfatto, con l'emozione di poter guidare quel petardo spaziale da me costruito verso obiettivi lontani e ambiziosi. Da riprovare, magari ancora in due per il momento, configurazione che permette di portare a casa la partita in tempi umani.

Undaunted: il giorno più lungo

La DesCon più lunga di sempre finisce con un tocco guerraiolo: Ahab ha portato con sé Undaunted: Normandy, già intavolato assieme qualche tempo fa. Stavolta si procede con uno scenario più avanzato rispetto al primo, e il gioco inizia a rivelare il suo lato migliore.

Vengono introdotte due nuove truppe: mitraglieri e cecchini. I miei perfidi tedeschi si trovano chiusi tra il fronte americano e un cecchino nascosto in un casolare, che mi causerà infiniti grattacapi. Passo tutta la partita sotto i suoi tiri, cerco di mandare due truppe a prenderlo ma niente: il tentativo fallisce e lui continua ad impallinarmi incessante. Verso la fine della partita la situazione è in sostanziale parità, ma al round decisivo Ahab si fa trovare pronto e riesce a controllare una delle mie zone iniziali, conquistando i punti della vittoria.

 

Così si chiude la due-giorni più lunga di questo 2024, tra american spudorati, cinghiali germanici, deduttivi, simulativi, picchiaduro e simil-wargame.

Una DesCon per tutti i gusti.

Commenti

Gran bel report. BattleCon tra i miei giochi preferiti di sempre 

Ma che avventure regala Nemesis ogni volta ??!! Wow 

Agzaroth scrive:

Gran bel report. BattleCon tra i miei giochi preferiti di sempre 

Grazie! 

Condivido la passione per BattleCON: con lui è stato amore a prima vista. Ad oggi, direi che è il mio gioco competitivo da 2 preferito.

DesCon irrinunciabile come sempre!

BattleCon recuperato prima di subito

Bel report.

HF4 solo modulo 0 e gioco base? Quanti cicli?

Niente modulo 0, e 4 cicli!

Bellissimo resonconto!

Come al solito bell'appuntamento, che ho potuto purtroppo vivere solo a metà...

Sorpresa della giornata senza dubbio BattleCon, davvero una chicca!

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