Questa nostra affinità comincia a spaventarmi!! Abbiamo praticamente tirato fuori le medesime considerazioni da questo titolo!!!!
Anno 3042: l'umanità è pronta a esplorare la galassia.
Inizia così la presentazione di Kepler-3042, nuovo gioco della Plancentia Games in collaborazione con Post Scriptum firmato da Simone Cerruti Sola.
In Kepler-3042 ad ogni giocatore viene assegnato il compito di esplorare la Via Lattea alla ricerca di nuovi pianeti da colonizzare per poterne sfruttare le risorse e quindi terraformarli.
Il gioco verrà lanciato su Kickstarter a partire dal 23 maggio. Grazie alla Placentia Games abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani su una copia del prototipo che non ha più abbandonato il nostro tavolo.
Il gioco
Il tabellone di Kepler-3042 rappresenta la via lattea e si divide in tre zone: gruppo stellare locale, fascia media e fascia lontana. Attorno a ciascuna stella andranno quindi disposti casualmente gli esagoni oggetto celeste, rivelando soltanto quelli nel gruppo stellare locale.
Gli oggetti celesti possono essere pianeti (divisi in 5 tipologie e numerati da 1 a 28) oppure miniere.
Ogni giocatore riceve una plancia personale su cui poter selezionare le azioni, l'albero delle tecnologie su cui tenere traccia degli avanzamenti sviluppati, le risorse di partenza ed un obiettivo segreto.
Prima particolarità di questo gioco è il fatto che ogni giocatore dispone dello stesso numero di risorse che dovranno essere gestite con attenzione in quanto non ci sarà modo di ottenerne altre oltre a quelle distribuite ad inizio partita.
Kepler-3042 si svolge lungo 16 turni ognuno scandito da una sequenza molto lineare:
- Fase 1 - Preparazione
- Rivelare un nuovo evento
- Avanzare il contaturni.
- Fase 2 - Fase Azioni
- Svolgere un’azione principale
- Svolgere le azioni secondarie
- Muovere le astronavi
- Rimuovere astronavi
- Fase 3 - Fine turno
- Risolvere evento
- Assegnare vessilli
- Cambiare il primo giocatore
Azioni
Fase centrale del gioco è la fase azioni che sfrutta la griglia 3x3 dell'immagine qui a fianco. Al proprio turno il giocatore deve scegliere una delle 9 azioni (tranne l'azione svolta nel turno precedente e su cui si trova il proprio cubo), spostando il cubo sull’azione scelta.
Le azioni possibili sono:
- Missioni spaziali: permette di creare astronavi, spendendo una materia ed un'energia per ogni astronave. Le risorse, prese dal pianeta attorno a cui si vogliono posizionare le astronavi, tornano in riserva.
- Propulsione stellare: permette di muovere tutte le proprie astronavi in base al valore di viaggi spaziali sulla nostra tabella tecnologie. Se si raggiunge un pianeta non ancora scoperto, questo va rivelato immediatamente
- Accumulo energetico: permette di produrre un numero di cubi energia su un pianeta pari al valore di produzione di energia sulla nostra tabella tecnologie.
- Mappatura galattica: permette di rivelare 4 esagoni corpo celeste e ottenere un avanzamento su un tracciato leadership a scelta.
- Genera antimateria: permette di produrre un numero di cubi antimateria su un pianeta pari al valore di Scienza dell’antimateria sulla nostra tabella tecnologie.
- Sviluppa tecnologie, spendendo le risorse richieste si può avanzare su una o più tecnologie ottenendo gli avanzamenti corrispondenti sul tracciato della leadership tecnologica.
- Colonizza pianeti: permette di prendere possesso dei pianeti su cui si trova una nostra astronave, che va rimossa dalla galassia, posizionando un nostro indicatore sul pianeta. Si prende la carta corrispondente e si ottengono i relativi avanzamenti sul tracciato della leadership coloniale.
- Terraformazione pianeti, permette di terraformare pianeti già colonizzati (che forniranno più risorse e punti a fine partita) se si ha il livello di terraformazione richiesto, spendendo le risorse indicate.
- Sfruttamento planetario: permette di produrre risorse su uno o due pianeti, colonizzati o terraformati in base al nostro livello in terraformazione.
Dopo aver svolto una delle azioni principali è possibile fare le due azioni addizionali in corrispondenza dell'azione scelta bruciando una risorsa a scelta per ogni azione che si vuole fare. I cubi bruciati andranno nel pozzo di Clausisus e non potranno più essere usati.
Le azioni così attivabili sono
- Logistica spaziale: Mettere in gioco una nuova astronave.
- Evoluzione Tecnica: Generare un cubo antimateria.
- Progresso scientifico: Avanzare di un passo sul tracciato leadership tecnologica.
- Modernità Civile: Avanzare di un passo sul tracciato leadership coloniale.
- Planning Esplorativo: Muovere le astronavi di 2 esagoni.
- Sfruttamento N.E.O.: Produrre una materia e un'energia sulla Terra.
Dopo aver eventualmente svolto le azioni secondarie si muovono quindi tutte le nostre astronavi in base al valore di viaggi spaziali e volendo si possono rimuovere astronavi. Se l'astronave rimossa si trova su di una miniera si può recuperare un cubo dal pozzo di Clausius.
Dopo che tutti i giocatori hanno svolto le loro azioni si applica l’effetto dell’evento rivelato ad inizio turno e il giocatore più avanzato sui tracciati leadership ottiene i vessilli eventualmente raggiunti su quel tracciato durante il turno appena concluso.
Alla fine del sedicesimo turno si calcolano i punti vittoria dati dal numero e posizione dei pianeti colonizzati e terraformati, dall’avanzamento nelle due track di leadership e dal raggiungimento dell’obiettivo segreto ricevuto a inizio partita.
Prime impressioni
Siamo veramente felici di aver avuto la possibilità di mettere la mani su Kepler in anteprima perché il gioco è stata una scoperta per noi. Pur non essendo particolarmente amanti del genere fantascientifico Kepler ha ottenuto la nostra approvazione.
Il gioco, come si evince già dalle prime immagini è una sorta di piccolo 4X a cui manca una X (eXterminate per la precisione), e che rivela un’anima decisamente più german. Kepler è infatti un gioco, sì di esplorazione e conquista spaziale, ma è principalmente un gioco di gestione risorse. Kepler nel mare dei giochi di gestione risorse riesce a ritagliarsi uno spazio nuovo, unendo meccaniche già viste e consolidate per proporre un gioco con tutte le carte in regola per fare centro.
Le meccaniche, come abbiamo detto, non presentano nulla di veramente innovativo, se non per la possibilità data di svolgere le azioni secondarie bruciando (quasi) per sempre preziosissime risorse. Farlo è fondamentale, soprattutto ad inizio partita per avere più sprint degli altri giocatori, col rischio di trovarsi senza cubi per terraformare o sviluppare tecnologie. È fondamentale quindi programmare bene la propria strategia e trovare il giusto bilanciamento tra cubi sacrificati e azioni in più.
Nell’ottica “tedesca” del gioco è la strategia a farla da padrona sulla tattica, per quanto alcuni aspetti del gioco, gli eventi e in particolar modo la scoperta graduale degli esagoni sulla mappa, obbligano i giocatori a doversi confrontare con vari imprevisti e modificare la propria strategia. La longevità è assicurata, abbiamo fatto decine di partite, pur perseguendo strategie diametralmente opposte siamo sempre riusciti a goderci la partita e a portare a termine obiettivi anche molto diversi tra loro, la disposizione casuale degli oggetti celesti, gli obiettivi, gli eventi, offrono veramente tante strade diverse e non si giocano mai due partite una uguale all’altra. La durata poi è quella che piace a noi, circa 60 minuti per un’esperienza di gioco veramente appagante.
Non tutto però ci ha colpito nel migliore dei modi: l’interazione è scarsa, specialmente in due giocatori, e non solo per la mancanza di una parte di combattimento. La galassia è veramente grande e, per quanto non sia un multisolitario, essendoci interazione sui tracciati leadership, ci si dà poco fastidio. Non si è invogliati a mettere i bastoni tra le ruote agli altri dovendo cercare di ottimizzare nei pochi turni le proprie mosse. In quattro giocatori la mappa si riempie più rapidamente di astronavi e colonie, ma niente che crei vera interazione.
L’ambientazione è azzeccata, forse non particolarmente sentita, come nella maggior parte dei tedeschi, ma si nota lo sforza di volerlo ambientare il più possibile, operazione sicuramente riuscita. L’ambientazione sarà ancora maggiormente percepita con i materiali definitivi, abbiamo visto alcuni disegni in anteprima di Alan D’Amico che sono veramente splendidi. Quelli che vedete nelle foto sono ovviamente quelli del prototipo con cui stiamo giocando!
Per noi Kepler è assolutamente promosso e lo consigliamo a chi cerca un buon gioco di gestione risorse in cui ogni azione non può essere lasciata al caso e che si può giocare in 60 minuti. Tenetelo d’occhio e dategli una possibilità.